venerdì 26 luglio 2013

Crevalcore è viva!

Dovevo andare a Cento, e allora sono passato da Creva, per vedere alla luce del sole le nuove manovre che avevo solo sentito dire a voce e in rete.
Bello. Molto bello.
Il sole incandescente avvolge tutto.
La porta che da a Bologna è in lavorazione, come sempre ho parcheggiato lungo il viale da quelle parti, così per fare tutta la vasca e arrivare all’American Malpighi per un caffè.
E chissà per trovare un’amica di rete.
Cammino svelto ma noto bene che i rumori di sotto fondo, DAPPERTUTTO, sono lavori di cantiere, lavori da manovale, da muratore, si sente la gru muoversi in alto, e calcinacci cadere a terra, si sente l’odore del cemento mescolato all’acqua, e si sente il rumore delle idee dei passanti che sono sempre più.
Era un pezzo che non vedevo tanto via vai per questa strada.
Sono felice. L’animo si gonfia di roba buona.
E sono contento, tra questi trambusti di lavori in corso, di sentire anche musica ad allietare i lavori in un palazzo, è musica allegra che spinge in avanti.
Perfino la chiesa è bellissima, nonostante o forse grazie alle impalcature che ora l’avvolgono sembra amorevolmente.
Crevalcore è viva e sembra che non ce ne sia per nessuno.
Il bar è fresco. Bevo da solo. Anzi no.
Poi si parla. Bene. Come sempre.
Torno al sole, la pajana fa un po’ di compagnia mentre i lavori incalzano, e le persone vivono le strade.
Mi verrebbe da urlare “mavaffanculo” per allontanare ancora certi ricordi indelebili, ma forse per rispetto meglio rimanere tra me in mezzo alla via.


Certo è che quel mostro, con queste foto che ho stamattina, è sempre più in là.

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