Ormai
è chiaro, raccolgo di qua e di là ogni roba che passa davanti agli occhi o nei
pressi delle orecchie e spesso sono robe che altri nemmeno si accorgono dell’esistenza.
Ecco
allora che l’altra notte, tra uno spigozzo e una zanzara fastidiosa ma rigenerata
dalla luce della lampada e un sussulto del cuore che pareva il terremoto, mi
sono giunte sulle guance, nel senso di schiaffi reali, le parole di Lucia, che
in questi giorni mi sta insegnando le sue esperienze.
Eccole,
direttamente dalle pagine 60 e 61…
Ascoltare è imparare, la vera “cultura”
si costruisce per emozioni e per esperienze!
[…]
Allora da domani mattina prendetevi la briga di ascoltare almeno una volta in più del solito. […] Tante emozioni
che vi dicono mille cose della vostra vita e di quella altrui, tante
possibilità (esperienze?) che vi renderanno con il tempo la persona civile e di
successo che senz’altro volete diventare.
In
qualsiasi società tutti sono educatori, di certo non solo gli adulti, ma anche
i ragazzi! Nessuno, infatti, nasce sapendo come comportarsi in ogni occasione. Il
neonato è una tabula rasa e, giorno per giorno, impara reagendo agli stimoli
che gli arrivano dall’esterno o dall’interno.
Lo stesso
vale per noi grandi.
Da che
mondo è mondo, l’uomo ha sempre “imparato” dall’esperienza i suoi
comportamenti, sia quelli relativi al benessere fisico sia quelli legati alle
emozioni. Se abitava in luoghi freddi, si copriva con le pelli degli animali;
se viveva vicino al mare, pescava per nutrirsi. Se aveva paura degli animali
feroci, si difendeva con il fuoco…
Ragazzi,
ci si educa reciprocamente. E un comportamento positivo suscita sempre una
reazione positiva. Ricordatevelo… e mettetelo in pratica!
Bene. E
ha ragione.
E quel ascoltare in
corsivo significa sentire, significa emozione, vuol dire provare sulla pelle la
vita che si vive.
E mi sembra proprio la cosa migliore da fare.
Sarà anche
questo quello che da tanto dico ogni tanto?
Far
bene al mondo fa bene al mondo.
Punto.
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