sabato 13 luglio 2013

Agitare un po’ di tempo passato e lasciare posare nel tempo che va

Ora provo a prendere un sacco d’ingredienti che ho trovo qua e là, su scontrini o quaderni, bordi di giornale o pc, etichette o terze di libri vuote, ovunque ci fosse un lembo di carta dove lasciare le prime parole arrivate in mente, appunti presi al volo ascoltando chiacchiere di altri, e prima che il criceto le spedisca chissà dove nella sua foga di correre dietro a tutto ascoltare vedere tutto, voglio vedere cosa ne viene fuori dopo averli agitati per bene e dopo aver lasciato riposare, giusto il tempo di far passare il tempo utile. Bene.

Ringrazio sempre quando mi strofino contro il mondo. Vedo illuminato. Qualcuno è bravo e fa sempre splendere il sole anche se fuori sono nuvole. Probabilmente perché si pensa e si agisce per bene! Anche io sono già in giro, non per obbligo ma per piacere, è un segnale… e la radio va…
Spero di non assillare nessuno mai, anzi ringrazio per ascoltarmi, e spero lo si faccia ancora per un po’, nel senso di fiume… Spero proprio di sì, se non dovesse essere così vorrebbe dire che è successo qualcosa di estremamente grave.
A volte, come si dice, penso di sentirmi “da dio”, che vedo sorrisi da non perdere, …che si sentono i buoni sapori conservati dai paesi, anche se sbatacchiati. Sono contento, da scrivere sui muri, che anche i borghi lo sappiano…
Oggi no, non va. Sono sotto coperta ascoltando il radiogiornale. Arriverò, da qualche parte che non so, ma arriverò… Ci provo. C’è un buon motivo per alzarsi… Il paradiso esiste, è dentro di te da sempre… qui si arranca… ma si va avanti… non so dove ma si va… i giorni brutti finiscono, esattamente come quelli belli. Sembra passata una vita da allora. Sì, ci sono troppi ricordi.
Mi alzo ora, e non ne ho voglia. L’ho sognato, il mostro, mi aveva circondato, e mi ha svegliato. Non devo badare al mio grugno, guardo gli occhi, e proseguo, se riesco. Non ne ho voglia! Come faccio? Rimango qui? Vado ma non so dove? Metto su il caffè? Doccia? Corsa? Rimango qui nelle mie mutande? Oppure ci provo? Ok, dài, ci provo!
Va beh ora va un po’ meglio, anche se il mostro andrebbe affrontato prima o poi e non solo evitato. So che avrebbero fatto piacere queste parole, pertanto… ora l’adrenalina è nelle vene. Mi cala tristezza. Ci vorrebbe altro ora. Pazienza. Devo non svegliarmi alle tre, che non so perché…
Brutta giornata anche oggi nonostante il sole a palla. Mi sento schiacciato ma non come ieri. Per fortuna che c’è qualcuno, aiuta, anche da lontano, ma le ferite bisogna imparare a leccarsele da soli, per non ferire altri. E per non farmi venire strani pensieri …che comunque ce li ho già, devo farmi scusare se posso, che è me che non vuole quando siamo insieme… sono io che sono come un esempio, cercherò di sfogarmi…
Ce la faccio, ce la sto facendo. Guardo il cielo, invita a muoversi, nonostante tutto, nonostante il grigio, attrae ti fa stare in giro, come quelle nuvole che si staccano dal resto e te le vedi in secondo piano. Guardo i cumuli di nuvole in cielo, non è mai lo stesso grigio, illuminano…
Io l’airone e il sole giallo a emozionare… Oggi il tramonto lo si vede meglio…
Il brulichio delle idee (si dice così?) A me, in questo momento, sono piaciute, molto. Son dei bravi ragazzi. A volte è troppo tardi, che io ci sto già pensando, e ora via a piedi per le vie di deserte di questo paese ancora sofferente.
Mi raccomando non fate caso al mio comportamento degli ultimi tempi, non fa testo… o invece sì, temo di essermi perso, beh comunque andiamo avanti ci sarà un posto dove fare inversione, c’è sempre stato… ma mi spiace, forse ora non è tempo per noi e chissà se non lo sarà mai…
Dare la vita è una delle meraviglie che ci sono concesse su questa terra, ma per farlo bisogna essere in due anche dopo e questo non ci è concesso saperlo prima, per dire che non sono insensibile alla nuova vita. Cavolo!, sei tu il primo a voler esser come vuoi tu e non come ti vorrebbero gli altri quindi non aspettartelo da loro, sono così e così si comportano, faranno in tempo ad entrare nell’altro mondo quello che non ti perdona nulla nemmeno le cose che non fai. Lasciali fare conta fino a dieci e un giorno saranno loro a volere robe da te e tu non li ascolterai, è una ruota che gira…
Proprio come i gatti… prenditi il tuo tempo, te lo meriti, anche lo spazio… cercati e ti troverai, non fermarti… ogni giorno siamo diversi… Ogni dolore passa, il ricordo no. Altre parole importanti, precise, pesanti e leggere, le ho già fatte mie a modo mio… certo belle parole, ti invidio, e le faccio mie, giacché me le hai donate e concesse. I miracoli non sono esattamente come vorrei, ma devono camminare da soli, inciampando e cadendo sulla prima ghiaia, poi passerà.
“ogni dolore passa il ricordo no” e aggiungo “anche se si sfuoca col tempo”
Respira con la pancia, lunghi respiri a ossigenare tutto…e te, ne sono certo, avrai le giuste parole e le giuste distanze, avrai cura di lasciare vivere le esperienze così come arrivano, sai che non è roba tua…
Scendo da letto ora, senza spinte, ma senza voglia, arriverò… Sarebbe ora. Non parli mai. Fa piacere sentirti, in ogni caso, stai da te e quando vuoi o puoi io sono qui. Ma si sta bene o no al caldo della trapunta accoccolato sul divano a poltrire con un buon libro tra le mani? E fuori l’inverno accompagna piante e animali nel loro lungo sonno stagionale. Forse sto andando in letargo anch’io?
Ci sono riflessioni in giro, e non sono solo allo specchio. Si devono raccogliere facendole scorrere, come il tempo come semi da seminare… Beh, mi senti?! Non preoccuparti per me!, hai inteso? Quando sarà il momento si parlerà. Te io, io te, mi fido di te e di quello che fai dici non dici non fai… cercati non sei tanto in là. Non capisco. Ma attengo ai fatti, alle esigenze, e alle robe in mezzo. Guardare nella direzione giusta, che è quella che si sente. Né più né meno. Esserci, niente di più.
E poi ce l’ho fatta, da bravo. Ho fatto piangere, ma basta veramente poco ultimamente. Solo che è meglio non farlo davanti a me, non mi ci si fermerebbe più e soprattutto non si vorrebbe andare via. Eh meglio non commentare. Spero che le tue lacrime siano dolci di ogni speranza. Io so solo che là ci fanno delle belle feste, e la gente sorride, e c’è roba buona da mangiare…
Oggi il sole del primo mattino rosso e imponente, ha fatto da sveglia per l’anima. Che bel sole che c’hai in faccia!, e sotto la tua buccia? Ehi? Respira! Come ti è venuta? Ci sono un sacco di robe che si sanno solo dopo… ma non significa rimanere fermi e non provarci… sarebbe vita vuota, o arida. Rilasso anche io…
Cazzo! Ho parole, ci sono parole che spingono, mi sa che bisogna farle uscire, mettendole in ordine o dandogli un senso o così basta che sia, così… Non riesco a star fermo. Mi accarezzo strofinandomi contro i gins stretti. E’ una droga. E ti senti tossicodipendente? Non so cos’è, mi sento una trottola, rimbalzo qua e là, non sto fermo, aiuto farò dei danni… Ecco il sole sta sparendo dietro i monti, ha freddo, ma colorerà il cielo lo stesso, sfumando come un pittore quale è… E pensa l’ho visto nascere… un altro caso… C’è nebbia, e io andrei lontano su un sentiero sconosciuto… …ah, lei appare alta luminosa e supina nonostante la nebbia. Sono fuori? Forse sì altrimenti non sarei me… Ecco ora starei fermo a guardare il sole scendere e allungare le ombre fino a sparire nel buio della notte e passare dagli occhi stretti lacrimanti agli occhi chiusi del sonno nel sogno… E’ stato stupendo, condiviso, da sentirsi addosso e non darsi fastidio… …e i ricordi vaghi e le emozioni non aiutano la memoria. O forse sì?
E ti vedi con una che fa il tuo stesso giro e ti senti in diritto di sentirti leggero… E’ vero, anche se hai solo un gettone. Ci sono gettoni che non durano solo un giro, non scordarlo. Com’è stato il “girati”?, non volevo entrare ma solo chiamare e… guarda che caso… La buona compagnia il sorriso e l’allegria fanno apparire la realtà diversa forse, migliore. Gli amici sono i regali più belli che si possano ricevere.
Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c’è. Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te… sono passato per il vicolo dalle parti dell’osservatorio a vedere di vedere solo con quella luce lassù… Te illumini la strada più di quello che credi!
Non credo di Potere tanto, faccio quello che ritengo più opportuno con chi incrocia la mia via. Anche la radio ne parlava, c’era chi era in riva al mare a osservare. Quello che c’è mica non lo sai… nemmeno davanti al mare. Cerco di non esistere, ma di vivere, e faccio fatica, ma ci provo…
Posso giocare con te? Mi diverti. Mi fai stare bene. Dove le appoggiamo le carte? Non posso, mi farei solo del male, ma tu non centri. L’unica tua colpa è esserci. Io invece non sono bravo e ammiro, è il caso di ricordarlo sempre anche quando c’è qualcuno nel mondo mi sta stretto non devo pensare che la colpa sia mia. Hai delle buone carte, giocale. Giochiamo finché si può, almeno, io continuo a farlo sempre, dicono che sono bravo. Ho capito, mentre scrivevi io guardavo e pensavo a te. Chimica.
Leggo, ma l’età avanza inesorabilmente, e farò sempre più fatica… cerchiamo di raccogliere soddisfazioni e fortuna qui in giro, il resto ce lo mettiamo noi…
Il concerto volge al termine, alcuni strappi all’immagine lasciano il segno. Si è chiuso un altro cerchio, credo non sia finita qui. C’è roba che gira che spinge che vuole uscire farsi conoscere, accetterei quella scelta. Una tua scelta, credo in altro momento, con altri tempi, forse in luogo diverso, avresti eventualmente fatto, beh ne avrei voluto parlare, l’avrei accettata… Ho letto di uno sfogo di tarda ora. Non ti preoccupare il vestito che piace a me ce l’hai cucito addosso. Piuttosto mi sento in colpa io …e se appena si accende la radio passa la notte dei desideri dopo uno sfogo…
La febbre sembra sparita ma questa notte sudando ho avuto gli incubi come se avessi buttato fuori roba sporca dal corpo, forse ho solo delirato. Ci credo. Ci può stare. E’ un po’ come vomitare, e non sempre te ne accorgi. Il dolore è difficile, mi sento in difficoltà, ci provo ma non so, ci provo ma non abbastanza?, sbattere le ali e prendere aria in faccia si rischia una malattia, e le medicine a curare…
Il più grande spettacolo dopo il big bang stamattina ha scatenato alcune contente lacrime felici… e che sia così sempre. In un’altra raccolgo l’ultima frase che dice senti il dolore si scioglie nel tempo che scivola via non resterò qui a guardare ho già iniziato a viaggiare… sembra fatta per me, mi porto via con me…
Vali molto di più di cinque euro, e di qualsiasi cifra, non hai prezzo, basta?, sto scherzando, non c’è nulla da spiegare se non che rappresenti un valore molto alto per essere quantificato …perché la vita è adesso… già! Domani è già qui, e sarà diverso. Tanto vale provarci.
Il libro è una mano di un popolo che stringe il cuore di un popolo tramite chi sa trasmettere roba sottopelle che sta dentro in fondo punto. Il petto spinge le lacrime si sono prosciugate e si va avanti. Il meglio deve ancora Venire. Non mi fermo al massimo rallento un po’, faccio sosta poi riparto più leggero. Butto tutto, non trattenere.
Dove trovi anche un posto per chi ti sorride da un angolo fino all’ultimo attimo.
In angolo ci sono spesso persone molto meno schive del posto che stanno occupando, lo sai?, ci sei spesso lì a sorridere e ad accogliere.
E’ così che si fa! Le robe vanno dette non trattenute, anche io cerco di farlo, sto imparando, forse, ci provo. Ora leggero volo serenamente, sii te! Eccolo il sole! Guardalo, fatti scaldare, non fermai mai, prendilo tutto! Ecco ora il tuo sole è arrivato qui e mi ha sorriso.
Un amico è sempre un amico in tutte le stagioni della vita.
Ho provato che è difficile, a volte, fare gli amici, il più è provarci, ognuno con le proprie distanze le proprie facce i propri modi essere, amico. Il caso non esiste lo sai meglio di me.
…ora a casa… ma un pezzo di cuore è lì, va beh tanto prima o poi lo trovavi. Non mi sono sentito invaso ma piacevolmente osservato. Ho sentito i tuoi occhi addosso come una calda coperta.
Non guardi in alto perché sai di non essere capace di arrampicarti sull’albero, e ti sei scordato, ormai, i frutti squisiti nascosti dietro le sue fronde, ed ecco che all’improvviso, senza una folata di vento, ti cade in mano una grossa pesca vellutata… roba da leccarsi le dita…
Sarà stato per un caso quella maiuscola, avrò tempo per pensare alle parole per spiegare quella lettera, senza lasciar passare il caso. Ecco sveglio nella notte ho dato assai, e ora riprendo morfeo…
E ho guardato dentro un’emozione e c’ho visto dentro tanto amore che ho capito perché non si comanda al cuore, e va bene così senza parole… e non prendo sonno ma so perché… E’ che nonostante che lo sai continui a fare debiti con te, sarebbe tutto più semplice se avessi un complice che ti facesse ridere?, anche se non ti sai difendere da te… fa un patto con le tue emozioni e loro non ti faranno fuori, scegli la via che ti prende la mano, non lasciarti convincere ché nessun altro può scegliere quello che è meglio per te.
Una meraviglia alla ricerca della sua strada nel paese…
E’ bella l’estasi, soprattutto quando non sei solo, già già… …soprattutto quando vedi quella dell’altro arrivare, uscire e liberare, con gli occhi fino al bianco e vedere raccogliere e tenerli lì per momenti peggiori, questo fa bene, non fa male, anzi averne… Sarà in modo diverso, almeno da come si vede o immagina da qui… sarà uno spettacolo! E tu sei il tecnico del suono e il cameraman le luci la voce i testi e soprattutto il pubblico per cui esibirsi.
La poiana sul filo del telefono in attesa di cibarsi, col sole che penetra la coltre grigia del cielo.
Ma perché me la devono sempre girare per farmi sentire in colpa? Possibile che mi rompa sempre così? O sono permaloso davvero?
Un giorno forse scriverò un libro… un libro sulla solitudine… persone che si sentono sole non sono sole, stanno solo cercando una via, sono alla cassa e prima o poi la fila finirà… e ne avranno da spendere, e saranno pronte!
Mah, io spero di trovare qualcosa qualcuno, rimanendo alla giusta distanza…
Ho letto su un muro, il rifugio più sicuro è il cuore di una mamma. E i miracoli lo sanno…
E’ stato un piacere come sempre come spesso, però diverso… Sto piegando alcune orecchie nelle pagine del borgo… da prestare…E’ stato bello! Un buon giorno a ogni splendore! Brividi!
Voglio che ogni attimo sia meglio di quello passato. Almeno, a volte ci riesco… Allora vai corri, portati in giro, fatti vivere, respira, vola, sogna e informa il mondo con le tue sensazioni …con le tue emozioni, perché ci sono giorni in cui nonostante la stanchezza sei solare, soprattutto se ce l’hai stampato in fronte… il sole!
Certo. E ci penso. Anche se ogni tanto piove dentro… Da carica alle pile, giusto per arrivare un po’ più in là…
Per gli Who passati in cielo, per me li passano, e passano tutto quello che si vuole, che non c’è da dormire né da sognare, e le richieste si vivono senza perché… è stato rilassante.
Alzati e corri incontro al mondo e strofinati vedrai sarà bellissimo. Ti sento anche se ormai da lontano e tira un forte vento. Qua c’è da saltare col batterista che mena! E ora lasciati andare alle tue emozioni…
Sarà bello ascoltare le canzoni insieme a qualcuno di caro? È come essere in volo con la testa e con altro  cioè più del solito. Senti che silenzio. Qua ci sono i grilli e un’attesa… Guarda il sole oltre le nuvole… Che c’è di male a vivere così? …vedremo. Prenditi un attimo per metterti al sole nelle tue vie, ti farà bene…
Rilassarsi sul divano guardando fuori le nuvole che corrono e pensare che qualcuno forse sta provando la stessa cosa, come con la luna piena. Da non tirare troppo ti prego, che rende instabile e si teme di perdere l’equilibrio e cadere e poi farsi male. Ma non stavo tirando, non era mia intenzione, anche io non voglio che si cada, e nemmeno io vorrei sbattere e farmi male.
E’ solo il tempo che passa.
Siamo dentro. Ho la pelle d’oca. C’è musica a manetta!
Un passerotto, che giustamente va via, mi ha consigliato… Ed ora di corsa al parco, che altrimenti il tempo passa ed io rimango indietro… La piazza stasera a quest’ora è fresca e ispira fiducia e qualcosa di buono…
Mi sono un po’ spaventato, posso? Quel tremare mi ha riportato alla mente ricordi che si erano nascosti e paure che mi avevano abbandonato o almeno così credevo. Non è facile dimenticare. Lo so. Non è facile. E forse non si riuscirà mai. Si deve imparare a guardarlo per quello che è, un’ombra dietro l’angolo, sperando che non appaia spesso. Ma ormai ci siamo dentro, ed è da vivere per quello che è, ognuno come riesce, o può, o vuole, o.
Ci sono dei ragazzi in giro che partono per andare, e ho la pelle d’oca. Ma te hai mai riaperto gli occhi e poi hai visto il mare? Voglio trovare un senso a questa voglia, anche se questa voglia un senso non ce l’ha …domani un altro giorno arriverà. C’è da ringraziare che è stato tutto stupendo (appunto come te!), ora si smette l’adrenalina e si sogna come viene, come si vuole.
Non va più via l’odore del sesso che hai addosso, si attacca qui… Io rigiro tra le lenzuola, con la radio accesa e il sole affacciato a sorridere
C’è chi aiuta un casino, oltre a sollevare, a capire, e soprattutto a far sorridere e far star bene.
Citazione, la felicità sta nella follia che ogni giorno metto contro un destino già segnato. Ecchecazzo! Mi piace, come sempre, pelle d’oca!
Ho deciso di non andare. Non mi tornano del tutto. E per altri versi non è corretto. Farò altre robe. Sempre mie. E non mi metto serio, non serve, non ne vale la pena, pazienza, sarà per la prossima, sto bene, e ho ben idea di quanto… Anche a me spiace. Ma va così. Certo che puoi tirare o spingere, ma non servirebbe, per certe robe mi devo pareggiare. E sì, c’è un sacco di aiuto in giro, fidati.
Sento il mare dentro una conchiglia! E c’è stata la notte rosa con delle assenze che erano anni che non erano assenze, sono i tempi che cambiano.
Tutto si conclude con L’eleganza del riccio, presto dalle mie parti, e ringraziamenti per la bella serata. Io che sono uno schiavo moderno… Sono quasi le tre e mezza, ora mi metto a letto, che alle quattro ci sono sempre le angosce e i bicchieri di vino.
Le amicizie, se tali sono, non sono mai un caso, da qualche parte c’è sempre un perché. Non la chiamo. Ma se proprio non la chiamo amicizia, nemmeno affare, neanche opportunità, piuttosto contatto. Almeno per ora.
Penso che con quello che c’è e c’è stato noi non ci staccheremo mai, un po’ come altri già visti in passato quasi da esempio, penso invece che ci sarà un modo diverso di stare in contatto, piuttosto. Non sto pensando avanti più del solito ma sto al passo coi tempi e con le situazioni semplicemente, senza troppe aspettative e sapendo che un giorno o l’altro potrei dover rinunciare a qualcosa di molto bello. Ecco questo ci tenevo a sottolinearlo, non farei mai stare male chi mi è vicino.
E sono contento che piaccia, questa svolta, la sento condivisa, anche non solo mia, non è un caso che in questi giorni siano tornate fuori quelle canzoni.
Sono in un periodo in cui ho una fotta incredibile, da mantenere alimentata.

Spero di aver messo abbastanza sale, un po’ di pepe, il giusto di olio, e le dosi con le cifre e non con le scatole al momento giusto, acqua da bere, vino da pensare, birra da divertire, le verdure per il ferro e non so cosa, la carne per delle buone proteine, e yogurt e miele dove e come mi piace di più.
La pietanza che ne è uscita la mangerei solo io, ne sono quasi certo, spesso è indigesta alle altre persone che spesso io non permetto arrivino fino qui da me, non è colpa di nessuno, è così che gira, non rimane che rimanere sempre sé stessi, in ogni caso, ed attendere quali risposte ha il mondo intorno, fosse anche solo una pianta o un animale una persona un amica un collega un vicino di casa la commessa del negozio sotto casa il barista, o.

Ecco per esempio, il basilico non l’ho potuto mettere.


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