sabato 2 marzo 2013

Caro Amico ti scrivo (il saluto di Lorenzo a Lucio Dalla)

Ormai è passato un anno.
Cavolo se passa il tempo! Non si ferma proprio mai.

Io c'ero.
Cavolo se c'ero. Il caso, che non esiste come dice sempre una tartaruga saggia, mia ha fatto vivere quell'avvenimento.
E ne è valsa la pena.
E' stata emozione pura, forte, fortissima.
Forse credo pure di avere un poco pianto, tra i miei occhi socchiusi e le guance accaldate e un po' più giù ad annodare il collo, ma ero contento, felice di quel momento.
Tutto il palazzo dello sport addobbato a concerto ha cantato a squarciagola, davvero tutto, e non so se quello che sto scrivendo renderà immaginabile quel che è stata la realtà, mollando gli ormeggi e arrivando a note incredibili, sentendosi addosso sulla pelle tutto quello che c'era da sentire.
Io ho avuto questa impressione, e sono certo anche gli altri che erano a testimoniare tanta bella roba, certo chi più chi meno, ognuno a modo proprio.
L'emozione era palpabile nell'aria dorata che copriva gli spalti e il parterre e il palco.
Poi, con la commozione carica per bene, le mani a battere il tempo sono partite da sole, tutte assieme, le mie come quelle degli altri, di tutti, e credo che tanti siano stati felici di salutare in quel modo tanta poesia e tanta fantasia.
Ora, te che stai leggendo questo mio ricordo, cerca in rete questo brano e mettiti comodo, con le luci soffuse del caso, e poi accendi il sonoro al volume che serve.
Ascolta. Senti l'emozione.
Poi, se vuoi, mi farai sapere.
Io, nel cantare e nel battere le mani, ho rivisto un sacco di foto della mia vita, c'erano un sacco di persone a me care.

Era a Casalecchio. Era il 4 marzo 2012. Punto.

Ciao Lucio.

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