“tutto
comincia dalle STELLE” è il libro pubblicato da Sperling&Kupfer scritto a
quattro mani da Margherita Huck e Gianluca Ranzini.
Ho
terminato la lettura proprio oggi.
Lo
avevo comprato come ipotetico regalo per una ragazza di tredici anni, giusto perché
in seconda di copertina era specificato quanto appariva già in copertina, cioè
che è un libro dai contenuti importanti e forsanche difficili scritti per ragazzi,
ma non solo per loro.
Poi,
le occasioni, le evenienze della vita, non so, hanno fatto si che rimanesse
sullo scaffale della libreria per quasi due anni.
L’idea
del regalo era stata soddisfatta da altro, sempre in ambito lettura libro
adolescenza.
Allora,
durante una malattia autunnale mi ero proprio detto vediamo un po’ cosa ci
capisco io delle stelle e controlliamo se la Margherita è davvero quella gran
persona che credo che sia. Nota bene, non che la conosca di persona, l’ho solo
sentita parlare in alcune interviste di svariati argomenti e tutte le volte ne
rimanevo incantato, dalla loquacità dalla disponibilità dall’accetto e dalle mani.
Dunque,
mi ero introdotto nella navicella spaziale che tanto viene menzionata, giacché
è la cooprotagonista della voce narrante, e mi sono fatto trasportare fino a
qui.
Ho
capito poco dello spazio, delle stelle, delle galassie, degli ammassi, della materia,
delle robe fisiche metafisiche cosmiche astrologiche astronautiche astrali e
basta, ma ho inteso un intenso senso filosofico a tutto quello che sta sopra la
nostra testa.
A
parte i dati tecnici fisici e chimici, quindi, mi rimane che lassù c’è una roba
affascinante ai massimi. C’è il tutto e c’è il niente. La luce, le forze, l’energia,
sono sempre bilanciate da altro, che a volte non conosciamo ancora ma che siamo
capaci di teorizzare.
Avevo
cominciato la lettura di gran passo, con passione, poi però man mano che le
cose si facevano più complicate mi stavo arenando in qualcosa di simile all’insofferenza,
ma con pazienza sono arrivato, proprio oggi, agli ultimi capitoli dove si
traggono le conclusioni che tanto mi sanno di filosofico e che tanto mi
prenderebbero. A volte nei ragionamenti che andavo leggendo ne anticipavo le
battute, più o meno.
Quindi,
la Margherita l’è una ganza, non c’è che dire, tanto di cappello e di molto
altro.
Ora,
però, basta letture. (forse)
Mi
dedico ad altro, di mio…
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