Il
primo che avevo visto era stato un mucchietto di sale, limpido e all’apparenza
puro, sopra un’oscurità lucida e attraente.
Subito
ho avuto la certezza di trovarmi davanti a qualcosa di buono, non di bello, ma
di buono e affascinante.
Il
primo ascolto è stato nella penombra di un pomeriggio uggioso e pieno di
pensieri, con le idee confuse, con dei nodi vicino alla fine del pettine, e
certi ideali accartocciati assieme al criceto mai fermo.
Poi è
stato tutto un continuo ricevere robe addosso, che spesso entravano dentro,
sottopelle, e sotto sotto sempre più dentro fino ad arrivare là dove nemmeno tu
sai ci sia qualcosa.
E’ un
nastro che porta musica parole ritmi e battiti, un nastro che non ho ancora
interrotto.
E’
come sapevo già senza nemmeno sapere come fosse..
E’
pieno di messaggi, ha il suo perché, ha i suoi significati, sembra un bilancio,
nonostante tutto da vedere dal lato buono.
Tre
giorni pieni di continue altalenanti sensazioni, con alti e bassi e andate e
ritorni violenti, picchi e valli e sorrisi e smorfie rugose, e pensieri e idee
e ragionamenti e crucci e rimorsi e rancori e, non che i pensieri siano passati,
l’ascolto è intenso e posso affermare che merita di certo almeno un concerto, a
riuscirci…
Il
secondo che avevo visto era un Mondo accartocciato, e mi ci sono trovato subito
dentro.
Come
volevasi dimostrare.
E ora
via, sulle strade, per andare ovunque, e volendo tornare, giusto per vivere
ancora un po’ al ritmo buono, cercando di non morire più, che siamo chi siamo,
e non ci si può fare nulla, e i sogni fanno la realtà che si vive.
L'annuncio, l' anteprima, quella dal vivo, l' attesa, ma sopratutto la paura. E poi l' ascolto, le orecchie tese a raccogliere, gli occhi gonfi, il cuore ad un ritmo irregolare, la complicità dei momenti che saranno per sempre lì, ma solo tuoi e di pochi altri. E poi la consapevolezza che ci sei, che puoi andare avanti solo restando in piedi, che la paura può essere vinta basta saperla affrontare vivendo il tuo presente. E anche se ora tu non sei Lei, basta che resti te stesso con le tue porte pronte ad aprirsi e un giorno forse lo sarai.
RispondiEliminaSono contento ti sia piaciuto, che ti piaccia, che te lo fai tuo, anche se è di tutti ognuno a modo suo.
RispondiEliminaSono certo che ci sono parole e ritmi che sono arrivati in fondo da subito, ed altri che arriveranno.
Come sempre.