Bruno
dice: …se volete sapere la mia, delle
canzoni, delle vostre canzoni, vi potete fidare.
E io,
ovviamente, sono ben d’accordo, tanto che fin dal primo ascolto della riflessione,
che poi in realtà era sentito, le emozioni in testa e altrove erano state
veramente tante, e le conclusioni lì da scrivere…
Quindi,
si sa bene, ognuno ha la propria canzone.
Ognuno
ha una o più canzoni da mettere in tasta per portarle con se.
Ognuna
buona per un’occasione diversa, ognuna col suo perché, molto personale tanto da
che non serve spiegare, ognuna buona per quell’idea, o quell’emozione, o quel
momento, forsanche silenzioso.
Ecco
allora che sento suoni che caricano, e corrono, sembrano di chitarra, ma c’è
anche altro, e poi dicono che è un secolo
che piove in questo buco di città gonfia di rimpianti e di arroganza stupida, e
come dargli torto?, siamo pieni di persone ignare che si ignorano e che non
riescono a fare quello che sentono e che poi si lamentano del brodo grasso o
dei propri errori eppure continuano a farli e imperterriti rimangono su ritmi
che non riescono a sostenere solo perché è così che fa la massa che fanno
quelli all’apparenza bravi e maturi e vincenti. Infatti si ribadisce che anche tu in ostaggio di una lunga redenzione
e si aprirebbe un discorso lungo e contorto che però è semplice nella sua
semplicità, appunto, visto che siamo stati cresciuti con dei credo che non
avevano motivi e che oggi vogliamo crescere il nostro domani con altri punti di
vista che non siano chiusi da paraocchi e dogmi e pregiudizi. Al che è ben
giusto che si dica che ti offro il mio
coraggio ma questo viaggio tocca a te, perché io posso spronarti e
spiegarti e spingerti e tirarti verso quello che credo sia meglio per te, ma
tutto dalla giusta distanza, tutto dal mio punto di vista e niente di più. Poi
dopo sei te che devi camminare, con le tue gambe, con i tuoi piedi, hai da muovere
i passi che credi tu più opportuni, sei te che devi fare delle tue idee e dei
tuoi sogni la tua vita, cercando di farla migliore possibile, cercando di fare
sempre bene, o il meglio, cercando di meritartela. Certo che è un biglietto per le stelle quello lì
davanti a te, cambierai la pelle ma resta speciale non ti buttare via,
giusto per ribadire che ognuno di noi ha biglietti validi e vidimati per dei
treni che a volte passano e a volte no, e che è certo che quello che ti
capiterebbe o capiterà su quel treno poi ti cambia, perché non sarai mai più lo
stesso, che ogni esperienza bella brutta grande o piccola che sia ti porterà ad
esser diverso, ma non del tutto, che il tuo nocciolo dentro rimane sempre
quello perché te sei quello lì, esattamente quello lì, e dentro non cambierai
mai. Si racconta che in questo inferno di
ombre piatte, in questo vecchio luna park, resta ribelle non ti buttare via, e
ti viene consigliato di prendere una
chitarra e qualche dose di follia, come una mitraglia sputa fuoco e poesia,
proprio come una gioia e una rivoluzione possono fare tanto, anche se c’è da
stare sempre molto attenti perché l'arma
è a doppio taglio: ti potrai ferire un po', non avrai un appiglio ma stai
sveglio tocca a te. Ci saranno momenti infiniti e attimi che non finiranno,
sembrerà che il tempo non passa mentre invece non si ferma proprio mai e allora
ti toccherà darti da fare per bene, per come sai, per come puoi. In fondo in
fondo si sa che avrai clessidre senza
sabbia e reti per le acrobazie, per andare dove vuoi, per andare lontano, perché
lo sai volerai… lontano, lontano… e
ti accorgi sulla tua stessa pelle, e dentro fin nelle ossa che tutto è in movimento tra pause e mutamento.
Ci saranno forse delle crisi e
rivoluzione, e sai di certo che tu solo tu ti troverai nelle robe che vivi e
in quello che ti gira intorno, e sarà la
tua canzone!
La tua canzone.
In
rete, lo ammetto, ho trovato questo: è di tutti, appare proprio come una canzone
popolare, sembra abbia un connotato universale. Sembra dedicata a tutti quelli
che hanno un progetto importante davanti e a tutti quelli che hanno bisogno di
fiducia e di coraggio, in tempi in cui il coraggio e la fiducia in se stessi
sono spesso sacrificati ad un quotidiano fatto di rinunce, rabbia e delusioni.
E
allora è anche per me. Sembra fatta apposta per me.
La tua
canzone, niente di più.
Grazie a Pau e compagni.
La tua canzone. Sembra calzare a pennello per chi vuole partire muovendo i piedi, ad andare avanti scegliendo una direzione, ad intraprendere viaggi verso se stessi cercando di non perdersi, a chi si sta facendo prendere da qualcosa di misterioso ma che attira.....Insomma per chi è pronto a vivere!
RispondiEliminaSì, pare proprio così.
RispondiEliminaCerte volte si impara che si è pronti a vivere solo provandoci, muovendo i passi.
E altre volte si muovo dei passi che ci fanno capire che non siamo pronti.
E allora sarà per un'altra volta.
Sì, la mia canzone. E non è solo una...