lunedì 11 novembre 2013

Il Buongiorno dell’undici

Stamattina è arrivato il Buongiorno come in altre occasioni.
C’erano delle belle parole, che vorrei commentare da qui, da me.

Una delle cose più importanti che possiamo darci l'un l'altro è la nostra attenzione.
Un silenzio amorevole guarisce e conforta molto di più che tante parole dette con le migliori intenzioni.

Vero.
Ma certi silenzi sono come stiletti in profondità, feriscono e corrodono molto più che tante parole offensive e pesanti.

Bisogna stare attenti alle parole. Anche a quelle non dette.

La comunicazione non è solo sonora, ci si deve sempre ricordare anche il peso dell’espressione, dello sguardo, del momento, dell’attimo che fugge, del tono e del modo.

Attenzione, quella sì, e comunicazione, sempre.
Non ci si dovrebbe mai scordare di comunicare, fosse anche un ciao a gesti durante una corsa nel parco, o nell’attraversamento di un semaforo, o davanti alla foto sul marmo, o davanti alla tazzina del caffè fumante.
O appena il giorno ti fa aprire gli occhi baciando lieve chi in compagnia.


Parlare. Sempre.

2 commenti:

  1. Concordo, i silenzi sono insopportabili più di tante parole offensive dette nei momenti più concitati.
    Le attenzioni verso il prossimo ci vorrebbero sempre invece, è che spesso fatichiamo a trovarle presi dal quotidiano e dalla frenesia di arrivare chissà dove.

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  2. Spesso ci si impegna in robe troppo invadenti, spesso ci si fa trasportare da una corrente che non è la nostra personale, spesso si passa oltre e non ci si guarda intorno, spesso si perdono treni pur avendo biglietti validi e già vidimati, spesso si vuole andare a feste anche se non si ha l'invito, spesso o a volte.
    Anelo dei ritmi meno vorticosi che mi lascino il mio tempo per respirare.
    Rimanendo un passo indietro ma chissenefrega...
    Almeno a volte.

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