Sto
leggendo un libro. E credo di non smettere per un po’, almeno finchè gli occhi
lo permetteranno.
Parla
di ragazzi, parla coi ragazzi. Italiani. Sono appena all’inizio.
Ma ora,
che ho letto questa pagina, che ho il pc acceso davanti al grugno, sento l’urgenza
di diffondere, per quel po’ che posso, alcune righe.
Ultimo
capoverso di pagina 41, Beppe scrive così:
In Italia, in questi anni, si è parlato
di bamboccioni, e qualcuno li difende, sostenendo che sono un simbolo del
realismo nazionale (vivere vezzeggiati fino a quarant’anni, senza pagare l’affitto).
Io dico a mamme e papà: cacciateli di casa. Non tra un mese: domani. Altrimenti
li derubate, prima dei sogni; e poi di ricordi come i mei.
Beppe
ha ragione a scrivere così.
Spero
di riuscirci, quando toccherà a me.
Ciao
Beppe, ora torno a leggere. Ci si aggiorna tra qualche giorno.
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