Questo
l’ho davvero letto tutto d’un fiato.
E più
proseguivo e più avevo voglia di continuare.
E sono
disgustato.
Non sono
sorpreso, e non so se sia un bene o no.
La storia
scorre bene, molto, e l’argomento è sviscerato nei particolari che si devono,
giusto per non lasciare nulla di incompreso e di intentato.
E quanto
è in chiusura di libro è allibente, riporto una piccola parte a pagina 93:
“…dove
solo nel 1975 si era riusciti nella riforma del Diritto di Famiglia e nella
cancellazione del Delitto d’onore; dove solo nel 2000 si era arrivati all’approvazione
di una legge che riconoscesse come reato la violenza domestica e la sua
perseguibilità arrivando finalmente a dichiarare che i rapporti familiari non
giustificano la sopraffazione e la violenza…”
con le
pagine a seguire a completare la descrizione della situazione italiana.
Le
cose da fare e da correggere sono tante, da quelle più dirette a quelle più
ampie.
Non disdegnerei
la discussione dell’argomento anche nelle scuole, perché no con questo testo a
esempio.
La
Ragazza in Bicicletta, finché morte non ci separi, di Cinzia Vaccari, ed.
Fabbrica dei Segni
Grazie
a IS per la segnalazione dei mesi scorsi.
Cinzia
è stata brava, finanche ardita, i miei complimenti.
Tiziana
ha spennellato l’acquerello fino a renderlo vivo, vero, come le tante storie
che purtroppo accadono ancora.
Mi
piace osservare la copertina, e il testo riflettendo uno sviluppo diverso, con
occhi ottimisti, propositivi.
Buona
lettura a tutti quelli che hanno voglia di tenere gli occhi aperti.
Nessun commento:
Posta un commento