C’è un
sacco di gente! Lei è bellissima!
Sono
alla Libreria del Portico alla presentazione del libro.
Sono
arrivato un po’ lungo, hanno già cominciato, e sono rapito bene bene dall’incessante
incedere delle parole raccontate senza nemmeno prendere il fiato.
E non
sta zitta un attimo! Appunto.
E’
travolgente finanche coinvolgente.
Mora,
vestita di nero, capello corto lievemente mosso, alcune pitture che sbucano
sulla pelle scoperta, sorriso ampio, occhi profondi. I miei complimenti tra me
e me.
Sedute
sulle sedie della piccola platea sono quasi tutte donne, solo due uomini, forse
ad accompagnare una di loro.
Alcune
sono parecchie giovani. Una è parecchio anziana e mi domando come mai sia qui.
La
libertà è anche questa.
Comincio
a prendere appunti come solito, come sempre.
E fatico
a starle dietro. Fortuna che ci sono alcuni intermezzi musicali.
Spiega
le diversità delle epoche e che le varie storie d’amore sono state documentate
in modo diverso a seconda del periodo nel quale hanno preso vita. La grossa
differenza sta nelle fotografie a testimoniare quanto negli scritti a
raccontare. Quelle più lontane nel tempo hanno più scritti e meno foto, all’opposto
quelle più vicine ai duemila. I social network e le possibilità impensabili una
cinquantina di anni fa hanno cambiato anche il modo di approcciare certi cronache,
di conseguenza anche il suo lavoro di raccolta dati e di documentazione e di
ricerca.
Le interessava
parlare di un periodo storico, ed io immagino i sessanta e i settanta, quando la
vita veniva vissuta in modo molto diverso rispetto agli anni nostri.
Spesso
i protagonisti delle storie rock in love
sono molto giovanissimi (sì lo so è un errore, qui lo intendo come
accrescitivo, (anche questo è un errore?)), ragazze e ragazzi che all’improvviso
si trovano ad avere tutto a disposizione, hanno il mondo ai loro piedi, ma pur
sempre ventenni o poco di più, quindi si trovano travolti dalle loro stesse
vite, seppur vissute in pieno, compreso nei sentimenti e nelle relazioni
consumate.
Dopo
aver smontato il romanticismo inesistente di Dylan assisto al primo break
musicale. Poi smonta Elvis con le sue fragilità e tenerezze. Raccolgo notizie a
raffica, non riesco sempre a scrivere, ma questa proprio non voglio scordarla:
Marley ha avuto tredici figli con sette donne diverse sposandone una sola, e l’ultimo
lo ha avuto da defunto. Mica pugnette! Ora spiega Patty e Because the night di
Bruce, struggente!
L’ultima
pausa musicale e note stonate, il sax perde colpi, che peccato.
Nel mentre
aveva ammesso che lei sceglierebbe e aspetterebbe volentieri Mick, settant’anni
portati benissimo.
Saluti,
ringraziamenti, buffet che non approfitto, acquisto, dedica, domanda.
Sono contento molto.
E le ho portato i miei complimenti.
Rock In Love, di Laura
Gramuglia, ed. Arcana, seconda edizione, con sessanta storie.
Linus, in quarta di copertina dice: “Si
può essere felici tantissimo per pochissimo o festeggiare le nozze di diamante.
Purchè sia vero amore. Meglio se Rock.”
Dice che
lo ha scritto in tre quattro mesi e di corsa chiusa in casa a fare solo quello.
La scadenza era ben nota fin dall’inizio, e poco lontana dalla sua proposta di
idea, e niente altro, peraltro piaciuta e accettata e avallata subito.
Eccolo
il coraggio di credere in se stessi, andare e proporsi convinti, di sé prima di
voler convincere gli altri.
Anche le idee,
proprie, hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.
Ora mi metto a leggere!!!
É già nella mia libreria personale quella di carta, come previsto, ma ci è arrivato in maniera inaspettata accompagnato da parole forti e coraggiose che non capisco, ma forse non c é nulla da capire, come la musica, quando arriva arriva e ognuno se la fa propria con le sue idee e i suoi tempi. Lo leggerò avidamente come altri e come sempre.
RispondiEliminaGrazie di cuore, davvero. Sono stata benissimo ieri sera e ricordo ogni singolo volto e ogni parola scambiata. E quando ne circolano così tante di belle, tocca farne tesoro. Laura
RispondiEliminaCara Laura sono io che ringrazio te, e non hai idea dell'emozione, (o forse sì?), finanche alle mani sudate, che mi ha preso quando ho visto inaspettato il tuo commento, così sentito così vero.
RispondiEliminaNon avrei mai pensato a tue parole qui da me. Davvero.
Il mio sorriso ebete è ancora presente a farmi compagnia, e credo che il sole fuori lo aiuterà a rimane per qualche tempo.
Nel mentre... cosa?, chi?, dove?, ...grazie, di cuore.
Sei la benvenuta qui da me nella rete ad ampie maglie...