Venerdì
scorso sono tornato al Vox. Il locale è quello che è ma non posso e non voglio
giudicare poiché non lo frequento molto. Anzi per niente.
Sono
solo contento che sia ancora lì aperto a mostrare un lato della nostra società che
altrimenti verrebbe soffocato da tutto questo andare per elettronica e rete e
robe poco concrete.
Dunque,
ogni volta che posso, o che voglio, quando ci sono quei concerti che mi
piacciono e che voglio vedere, rifaccio la mia bella coda solitaria nei pressi
del muro esterno col mio bel biglietto nel taschino della camicia, e
pazientemente con le braccia chiuse al petto per proteggermi dal freddo e dall’umido
attendo di entrare per tentare di fare tutto in orario.
Poi,
se com’è andata a ste giro l’apertura della serata da parte di Frè Monti
comincia solo verso le 22.30 quando nel biglietto dello spettacolo è scritto 22
a me girano un poco le palle.
Ma ero
già dentro e non avevo mica voglia di uscire…
Lo
spettacolo è stato bello come le altre volte, come a Curtatone o come a Casoni,
e come sempre alla fine mi ritrovo a similballare sul posto, con pochi similsalti
e con poche mie braccia al cielo.
A
differenza di altre volte non c’erano ragazzi del fanclub a sfogare
coreografie. Però c’era l’ottimo nuovo chitarrista Gio Stefani e direi che è
stato proprio bravo, e magari è pure abbastanza manzo da attirare le attenzioni
delle ragazze. Ha eseguito assoli sentiti e ben fatti, da applausi per davvero.
Soprattutto,
e ripeto soprattutto, mi è piaciuta l’iniziativa de I Rio di diventare, almeno
per una canzone, cinque elementi anziché i soliti quattro. Con l’iniziativa “Diventa
il 5° RIO per una sera!” hanno permesso a una ragazza di 16 anni di mettersi
alla batteria e picchiare forte e suonare con loro per un intero brano.
E
BENE, MOLTO BENE, con tanto di stacco pausa a terminare il ritornello prima
della coda finale, e alla fine si è presa i suoi venti secondi di slego
suonando l’impossibile con cassa e rullante e timpano e piatti e charleston e
tutto quello che c’era a fremere bene per emettere quell’emozione da sfogare
bene bene bene.
VERAMENTE
COMPLIMENTI. Un’emozione forte. Molto.
Poi,
quasi all’improvviso ma nulla mi ha meravigliato, Fabio ha chiesto se poteva
interrompere un attimo per tre minuti tre, che chissà cosa siano tre minuti all’interno
di un concerto (una canzone, più o meno, pensavo io).
Poi ha
presentato a voce alta per zittire alcuni inutili e ignoranti mormorii il
sindaco di Bomporto.
E così
sono partite altre emozioni, altri tipi di brividi alla schiena. Altri pensieri
si sono accartocciati. Altri sguardi sono stati in giro come le chiacchiere di
Federico.
E così
c’è stato un poco di silenzio.
E così
abbiamo ascoltato un’autorità direttamente al pubblico.
E così
una persona importante del pubblico ha parlato al popolo.
Un
popolo particolare, se vogliamo, ma pur sempre un popolo che si era radunato
nella piazza del Vox ad ascoltare musica pop, musica rock, musica popolare, e
lui ha parlato rock, per bene, per stare sempre più vicino al popolo, per metterci
la faccia, la sua faccia, che ci ha messo tutto il suo coraggio, la sua persona.
Le sue
idee e il suo modo, (giusto o sbagliato che pensi), hanno sentito il suo
coraggio.
Ed ha
parlato bene, checché se ne possa pensare diversamente.
Poi,
il giorno dopo, sono stato avvertito di un messaggio, inviato con l’emozione
ancora viva, e spero di non fare male o torto riportandola qui.
Che lo
faccio perché lo ritengo importante.
Che mi
piacciono certe emozioni.
Che
sono contento quando le parole e le idee escono dalla mente e girano per il
mondo.
Direttamente
a Radio Bruno: “Ieri sera grande concerto
dei Rio al Vox. Presente anche il sindaco di Bomporto per ricordare che l’Emilia
Romagna è una regione italiana, checché ne dica lo Stato. Ditelo! Robbi.”
Poi,
ancora, vorrei riportare altre parole, di ieri, trovate sulla pagina F.B. de I
Rio. Eccole:
“Rubiera 09/02/2014
Non voglio farla troppo lunga, ma questa ve
la voglio raccontare.
Non credevo di poter rivivere emozioni così
forti come quando nel 2010 a Cracovia (dopo quattro giorni vissuti tra campi di
concentramento e riflessioni, sensazioni e tensioni che si creavano e che si
sovrapponevano tagliandoci lo stomaco dall'interno), riuscimmo a fare, forse,
il concerto più intenso e rock che i RIO potessero suonare.
Beh, l'altra sera al Vox, mentre Alberto
Borghi, il sindaco di Bomporto parlava dell'alluvione, dei ricordi persi sotto
al fango, della gente che ha perso il lavoro, dei sogni affogati, a voi, a noi,
a tutti i presenti al concerto, ho provato di nuovo quelle emozioni, un misto
di commozione e orgoglio....
Commozione, perché, le sue parole, erano
vere, oneste, completamente nude lì sul palco, in un contesto che non
riguardava nulla di politico, spogliate di qualsiasi filtro la mente umana
potesse erigere per vendere un qualsiasi genere di discorso preconfezionato.
Parole dense.
Orgoglio perché tutto il vostro calore, il
vostro affetto ha avvolto, sconvolto, scaravoltato Alberto, me, i ragazzi e
tutto lo staff!
Avete scosso le mura del Vox!
Ci avete fatto sentire che l'Emilia non è
solo un pezzo di terra dai confini segnalati da lineette tratteggiate su google
maps, ma una regione che ha un cuore immenso e una grande forza per risollevarsi
sempre e comunque!
Ecco...questo ve lo dovevo dire.
Aggiungo un ultima cosa ringraziandovi
immensamente, per quello che ci regalate ogni volta.
Vorrei ricordare un uomo, un uomo che ha
perso la vita a bordo del suo gommone mentre prestava aiuto alle persone
rimaste isolate dalla esondazione del Secchia!
Giuseppe "Oberdan" Salvioli.
Perché se l'Italia dimentica una parte di
sé, gli Emiliani non ripetano lo stesso errore!
Fabio e i RIO”
Bel concerto,
DAVVERO, sono stato contento di avere avuto quella compagnia.
Spero non
sia finita qui.
I Rio sono bravi ragazzi e soprattutto sono molto attenti al mondo in cui viviamo per poter dare ai nostri figli un futuro ambientale migliore.
RispondiEliminaIl sindaco di Bomporto, Alberto Borghi, è dovuto crescere in fretta, affrontando una catastrofe naturale che non era alla sua portata, anzi non era alla portata di nessun essere umano, dopo che era accaduta....prima forse sì.....ma tant'è....