Lo ammetto,
qualche sera fa mi sono buttato in piazza a vedere come girava la prima sera.
E sono
pure arrivato con un quarto d’ora di anticipo all’appuntamento per una cera in
ora tarda.
E Dedo
era proprio bello col suo costume. E dirigeva bene anche solo con uno sguardo.
I tavoli
erano piuttosto vuoti, anche se le orecchie erano subito piene di rumori parole
chiacchiere richiami battute saluti sorrisi e.
Ci siamo
seduti in mezzo, e lui bravo e astuto si è sistemato come a sovraintendere le
operazioni dei camerieri e dei cuochi e dei cassieri e dei simpatizzanti, e
spesso non volgeva lo sguardo a me ma alla sua passione. Aveva pure degli
ospiti e lui da bravo capo oste è stato al gioco, ed io sono stato contento di
pazientare questo suo modo di operare di stare in mezzo ai suoi amici e alla
partecipazione di un paese intero.
Pasta
e fagioli, tortellini in brodo, e carne alla griglia, immancabili patate
fritte, e un gran bel buon lambro.
Poi
mi sono pentito di non aver assaggiato i trotelloni arancio, e il purè rosa,
sarà per la prossima spero.
E’
stata una bella serata. Anche a salutare gente.
Poco
più in là Alex era ben presente a quei tavoli, era in mossa, era carico,
sorrideva. Dedo l’ha salutato invitandolo a bere un goccio. Sono stato contento
di salutarlo, di chiedere come stai?, dopo più di vent’anni è bello rivedere
gente. Lui mi ha riconosciuto, anche per come sono, e dice che non ci va più in
giro nudo sui sassi del Natisone. Dice che si sente un po’ sperso per il mondo,
che certe robe gli vanno strette, e altre fin troppo larghe.
Spero
trovi la sua via, che la percorra a testa alta come fatto fin qui.
Ciao
Alex, vai pure, dove vuoi, per come ti senti, ricorda solo di tornare, e
passare in piazza, qualche volta.
Nessun commento:
Posta un commento