L’ho
letto quasi d’un fiato, non so perché ma è andata così.
Racconta
di sette punti, a parer suo, importanti perché domani i giovani di oggi possano
provare a essere meglio degli adulti, o anziani, di oggi.
E spesso
mi sono rivisto, anche se sono un po’ più in là dei giovani di oggi, che
saranno adulti domani.
Almeno
così dice la C.I. che obbligatoriamente devi tenere sempre con te, altrimenti
rischi di non essere nessuno.
E tutti
lo siamo, qualcuno, ed è ora di pensarlo e farlo sul serio, nel concreto,
giorno dopo giorno.
Italiani
di domani, di Beppe Severgnini, edizioni Rizzoli, lo consiglierei soprattutto
ai tredi-quattordicenni, ma anche ai loro genitori, forsanche di più.
Proprio
perché credo, come il tempo che passa e non si ferma, non è mai tardi per fare
qualcosa, l’importante è fare.
E non
rimanere sempre alla finestra, lamentandosi del brutto tempo di fuori, spesso è
meglio scendere in piazza, per le strade, a salutare la gente, a spalare la
neve anche per il vicino, a fare qualcosa in più, di buono, di bello, a volte
di condiviso.
Far
bene al mondo fa bene al mondo. E a noi stessi.
Ciao
Beppe, lo terrò caro, tra gli altri, come le pagine che ho evidenziato e che
rileggerò spesso.
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