martedì 23 ottobre 2012

La sua voce, le loro voci


Avete mai osservato dormire un bambino?
Avete mai guardato bene i suoi lineamenti sereni?
Avete mai scrutato i suoi pensieri muoversi sotto le palpebre chiuse dal sogno?
Avete mai sorriso emozionati dal suo riposare dopo una giornata piena di giochi o impegni sempre più importanti?
Spero di sì, fosse anche non il vostro, fosse anche vostro nipote, o l’amichetto dell’asilo o della scuola.
Avete mai ascoltato il suono penetrante delle parole di un bambino?
Avete mai sentito chiamare “mamma”? Magari da lontano, oppure distrattamente.
Avete mai origliato i discorsi dei bambini mentre giocano con le loro nuvole e i loro pensieri concreti?
Avete mai seguito il ragionamento del bambino che giustifica una marachella?
Spero di sì, fosse anche solo per condurlo in giro per il mondo.
Avete mai assistito allo sconforto di un bambino perso per il mondo alla ricerca della mamma o del papà?
Avete mai aiutato un bambino a capire quello che ha davanti? Quello che ha in mano?
Avete mai accompagnato un bambino mantenendo la debita distanza?
Avete mai sentito sulla vostra pelle l’energia di un bambino e nelle ossa le sue fragilità e nell’animo il suo candore?
Credo che i bambini siano miracoli preziosi da non offendere, e credo che gli adulti abbiano per lo più la coscienza almeno da rivedere.
E spero che i bimbi di oggi saranno adulti migliori di alcuni che ora vedo per il mondo.
La sua voce, le loro voci, suono di miracoli che si avverano. E’ una certezza.

2 commenti:

  1. Grazie!

    Ho addormentato una bambina, tre ore fa...la manina teneva la mia, la premeva dolcemente, poi con più insistenza...poi si è placata, abbandonata...dormiva già!
    Mi piace fotografarla in tanti momenti, i riccioli biondo scuro, gli occhioni tondi tondi, azzurri, incolpevoli, sinceri, senza le ombre delle pene della vita, nostre!
    Solo che non posso mai pubblicarle...
    Ha diciannove mesi!
    Le ore in cui sono con lei e gli altri tre...un marasma che capovolge la mia testa...perché mi fa diventare bambina...e con parole e disegni cavalchiamo fiabe incredibili, che mi escono senza sforzo alcuno...non conosco nessuna favola scritta, la mia infanzia non le ha conosciute...

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    1. Mi dispiace per la tua infanzia privata delle favole, ma spero non senza sogni. Anzi. Posso solo provare a capire i momenti che hai passato quando non avevi ancora l’età, come cantano quelli d’Arezzo.
      Ma posso anche sperare che allora, proprio per il momento che fu, tu abbia imparato a sognare, e che tu, oggi, possa continuare i tuoi sogni, rimpinguandoli a ogni momento.
      E mi sa proprio che sia così.
      Brava, e complimenti.

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