giovedì 8 maggio 2014

Noi non ci lasceremo mai, di Federica Lisi Bovolenta

Prima di tutto vorrei permettermi di rubare, tra virgolette, parole e un modo di dire non mio, ma rispettosamente userò così: la Lisi l’è nà ganza! E vuole essere un complimento. Molto. E forte.
E’ ganza perché ha due palle così, e anche questo checchesenedica E’ un complimento.

Poi torno un attimo in me e segnalo che tutto era cominciato il 31 marzo scorso, per me, e in questo modo:


Infine, ma non per ultimo, c’è la lettura.
Sì perché alla fine i libri vanno letti.
Inutile farseli consigliare, guardarne le copertine, leggerne le terze o le quarte, comprarli anche per lasciarli sullo scaffale a invecchiare, i libri vanno letti. Punto.
Io l’ho letto. Piano piano a modo mio. E ogni tanto ho avuto la necessità di lasciarlo lì, a decantare.
Giusto per respirare un po’.
Io, che qui sono solo un lettore.
Io, che in quella notte in riviera e nelle marche mi sono ritrovato catapultato.
Io, che quelle arie pesanti le ho come respirate.
Io, che ho avuto proprio l’impressione di esser lì in quei momenti.
Io, che mi sono ritrovato sudato di sport.
Io, che ho avuto le palpitazioni timide dell’amore.
Io, che nell’amore per sempre ci avevo creduto.
Io, che gli sguardi mi piacciono per davvero.
Io, che con un abbraccio si racconta un sacco di roba.
Io, che non è facile per niente dopo.
Io, che nel mio piccolo, molto, molto, molto, molto, molto piccolo, mi ci sono ritrovato.
Io, che ci sono loro da crescere al meglio. E loro non hanno bisogno, adesso, del mio dolore.
Io, che non glielo voglio mica nascondere quel dolore, che sono pronto alla spiegazione.

L’ho letto tutto addosso. Per la mia parte l’ho sentito mio.
Ma non è mio. E’ suo. E’ della Lisi. Anzi, è loro.
E ora capisco cosa vuol dire per lei, per loro, andare in giro a parlarne.
Perché non è un caso nulla. C’è sempre un perché.
E un motivo ci sarà.

Quello che è raccontato un queste pagine è vita.
Non siano delusi quelli che cercano ansie e parti oscure.
Certo, mica tutto è rose e fiori, ci sono anche gli ostacoli da affrontare e non solo superare.
Ma tutto è per guardare al meglio, per cercare il sorriso anche nelle pagine più tristi, perché c’è sempre e comunque un domani, che il passato è passato e non lo puoi cambiare mica.
La sincerità con la quale è esposta la vita in queste pagine è emblematica.
Si sente la vulnerabilità della vita scritta così, ma è vera perciò sincera.

Federica si firma Bovolenta, e fa bene. Ed è per sempre.



Grazie Fede, o grazie Lisi, se si può.

Ciao Federica Lisi Bovolenta, ribadisco spero di rivederti presto.

E di salutarti.

2 commenti:

  1. Che dire, non resta che acquistarlo, leggerlo, assorbirlo, elaborarlo, sentirlo...proprio come ha fatto Federica scrivendolo e tu leggendolo. Le sensazioni che susciterà sono quasi scontate, anche solo leggendo queste... più di tre righe... scritte con tanta emozione che trasuda ad ogni puntoacapoletteramaiuscola. Quindi non mancherò di certo.....

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  2. E probabilemente ci sarà la conferma che, nonostante tutto, far bene al mondo fa bene al mondo.
    (ricordarsiclinexaportatadilibro)

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