lunedì 12 maggio 2014

Generazione Liga e la Manu Papini

Uscito già due mesi fa sbrecciò l’animo nell’immediato.
Non credo di avere mai letto un libro in così poche ore.
E un motivo ci sarà.



Qua dentro c’è roba potente.
Qua dentro c’è adrenalina, emozione, pelle d’oca.
Qua dentro c’è roba vera. Molto vera. Reale. Palpabile. Vissuta.
Qua dentro c’è l’apertura delle braccia.
Qua dentro c’è la vulnerabilità e la genuinità delle cose.
Qua dentro c’è tutto e c’è niente.
Qua dentro ci sono ansie angosce sorrisi gioie.
Qua dentro c’è un’idea e un sogno.
Qua dentro c’è il sogno reale che non è rimasto bugia. Almeno in parte.

Si legge avidamente, per chi vuole lasciarsi prendere.
Si legge bene, per chi vuole essere interessato.
Si legge che hai voglia di sfogliare la pagina dopo.
Si legge anche per chi non vuole o non può leggere.
Si legge per quell’insano abbandono che ti prende quando non hai nulla da perdere e te ne freghi se risulti ridicolo.
Si legge perché piace, e se non fosse verrebbe a piacere.
Il più è farlo per davvero.

Generazione Liga, di Emanuela Papini, ed. Einaudi

E mi sento fortunato.

C’è roba sottolineata in giro, come piace fare spesso…
“…la parola chiave qui è “abbandono””, “l’orgoglio di aver raccontato un pezzo di Italia che non poteva rimanere nascosto”, “Con i ragazzi non si può fingere di sapere tutto, …, con loro le maschere non funzionano, quella è roba da adulti”, “Il passaggio successivo è la visita dal medico legale che deve rilasciare il certificato di idoneità alla funzione genitoriale”, “E allora ho la sensazione che una parte di un cerchio aperto un martedì merdoso si possa chiudere almeno un po’”, “…e nonostante ognuna abbia preso strade diverse siamo sempre e comunque rimaste noi stesse con la stessa voglia di stare insieme”, “Da lui ho imparato che niente è impossibile. Che non c’è niente a cui io non possa arrivare, anche se mi tocca lavorarci di più”, “E allora le scelte sono la risposta. E dopo anni, capisci che in realtà le cose che avevi dentro e che non hai avuto il tempo di dire alla fine le hai fatte”, “Mi presi le ferie, salii sulla carovana e scoprii un mondo, quello dei concerti vissuti al di qua del palco e delle transenne, …, Ero pronto per altri giri”, “Ho un mucchio di storie da raccontarti, tesoro mio. Io vengo a prenderti. Tu fatti trovare”, “Stavo sempre nell’angolino, temevo di disturbare, di dire la mia, di essere fuori posto, cercavo di indovinare il pensiero degli altri in modo da condividere il loro parere, …, Riesco spesso a dire alle persone con cui parlo ciò che veramente penso”, “…i tramonti visti con l’ultima birra in mano, pensando che quel posto, in mezzo ai due fiumi, non l’avremmo abbandonato mai, …, per proseguire a piedi e andare a vedere come se la passano i posti in cui abbiamo trascorso tutta la nostra adolescenza”, “Ho una penna-struzzo sulla scrivania, …, Oggi so di sentire più forte e vedere più lontano”, “Così, qualcuno arriva e ti tende una mano, tu la stringi e lasci che ti tiri su, …, …che potevo essere me stessa e che sarebbe bastato”, “E’ stato come fermare le urla. Con il cuore in gola, ho respirato il suo odore, ho sentito le mie braccia circondare il suo ventre e poco dopo le sue mani calde che prendevano le mie”, “Ho sommerso di passioni i miei problemi. Passione per l’amore, passione per l’amicizia, passione per lo sport, per lo studio, per una forma d’arte, o “semplicemente” per la vita”, “…abbiamo voglia di esserci. Gente sorridente, infreddolita, impaziente, gente che dorme, gente che corre e che ha solo voglia di viversi questa giornata, …, Una marea di gente che sta bene, …, Cammino ancora per una ventina di metri poi decido che è magnifico qui. Mi siedo, dando le spalle al fosso, …, Mi sdraio a terra, con l’erba che mi gratta sulla pelle…”


Ora è l’ora dei saluti, in ordine sparso ma non troppo, sono per L.L., E.P., C.L., E.B., M.G., S.G., M.P., R.P., G.D., F.C., P.C., A.R., S.D., L.R., C.M., A.M., V.P., M.S., G.R..
E tutti gli altri, che sono tanti.


2 commenti:

  1. :')
    Bellissimo leggere queste parole,le tue "sottilineature".
    Una fotografia di attimi che parlano di vita.
    E parlano di un cuore...il tuo.
    Grazie :-)

    c.m.

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  2. Senza parole...hai detto tt ciò che si poteva dire, con tt la testa ma soprattutto col cuore...
    grazie! A.m.

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