lunedì 30 settembre 2013

Per le vie del borgo

Stasera camminavo lemme per le strade che mi hanno visto passare e vivere negli anni passati.
Ci sono stati attimi struggenti, alcuni sospiri, e ricordi che vorticosamente passavano davanti agli occhi.
Lo sguardo sorrideva osservando la via, il via vai delle auto sempre più di fretta, alcuni passanti in bicicletta e sempre più pedoni in mezzo fuori posto.
Camminavo e ricordavo.
Che strani lavori che fanno i ricordi quando vogliono.
Poi è bastato sentirne l’odore nella via e la serata si è conclusa con la pizza d’asporto.

E le nuvole in cielo si rincorrevano a seguire l’autunno appena cominciato.


E’ bello il mio borgo. 

2 commenti:

  1. In quel Borgo sembra di sentire l'odore delle caldarroste e del vin brulè venduti agli angoli delle strade, il crepitio di foglie secche cadute e calpestate al passaggio dei suoi abitanti, il calore delle luci accese dietro i vetri appannati nelle case che si stanno apprestando alla cena. Il tuo Borgo sa di umidità dell'autunno imminente ma ha anche il calore delle cose buone.

    RispondiElimina
  2. A volte sì, capita anche questo.
    E’ una sensazione di altri tempi, dove i tempi, appunto, erano meno frenetici, quando si camminava a piedi e non si correva motorizzati, quando ci si fermava a osservare il sole calare dietro le chiome degli alberi, quando si ascoltavano le domande dei passanti forestieri, quando il tempo non era dettato da altri ma solo da noi stessi, quando non era necessario arrivare in casa per accendere la tv, quando ascoltare la radio era una gioia che dava pienezza, quando si sorrideva riconoscenti delle piccole cose, quando tutto era diverso, e l’ingenuità dell’età che non ha ancora inteso certe robe era presente tutti i giorni.

    RispondiElimina