domenica 8 settembre 2013

La vibrazione delle Bacchette

Stasera c’è chi ha voluto salutare la fine dell’estate.
Non nel senso del calendario, ovviamente, ma nel senso che oggi tutti quei ritmi acquisiti nella bella stagione sono ormai sorpassati, anche a quest’ora è già buio quando invece il ricordo di ieri è di sole fino alle dieci e i tramonti non finivano mai.
Ecco allora che in piazza c’era un sacco di gente, troppa gente.
E loro erano lì a cantare come altre volte, e a suonare come sempre.
Arrivo che è già cominciato il concerto, e non mi dispiace, d'altronde ho voluto pensare prima a me.
Saluto e come solito mi senti dire ma me’ anche se in realtà non sento nulla in quanto il sottofondo di una canzone che sta per cominciare si è impadronito dei miei padiglioni. Comunque l’offesa, solita, che scivola via come le altre, arriva puntuale al mio sguardo sereno e sorridente.
Cambio aria e faccio il giro, il girotondo.
C’è effettivamente un sacco di gente.
Saluto alcune ragazze e una pensa di prendermi in giro per via che poco prima le avevo raccontato che mi stavo pettinando prima di fare la doccia, sì io faccio così sono fatto a modo mio.
Riesco a baciare un’allibita, sulle guance ci mancherebbe, e colpirne un’altra sul naso quindi baciarla in fonte.
Capisco bene che non è aria e non credo sia serata.
Quest’anno questo concerto non me lo sento. Passerà.
Torno al palco e osservo da angolazioni non sempre favorevoli.
Il chitarrista non l’ho mai visto, sembra bravo, e ha una pedaliera multiluci che attrae, e la pesta puntuale.
Ci sono alcuni pezzi che fanno ballare anche i bimbi, anzi soprattutto i bimbi... il ritmo sale… la batteria si muove… quel mostro del batterista mena di brutto… e io vedo vibrare le bacchette sul rullante e sui piatti.
Poi la serata si chiude per me che stasera non sono a posto qui in piazza, e me ne torno sulla mia strada.

Però che belle le vibrazioni delle bacchette!

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