giovedì 11 aprile 2013

Era l’otto luglio duemilanove


Da qualche giorno sono preso da altro anima e corpo.
Sì ok più corpo che anima.
Ma tant’è, la mente è piena e non mi lascia molto spazio per disattenzioni.
Ormai sono in fondo.
Mi è capitato di rileggere qualcosa del passato…

E oggi posso diffondere un poco di più quelle parole, eccole:

Ormai è sabato, la meta è raggiunta.
Tante persone sono ancora sul prato a stare bene, a divertirsi, e mangiare bene, parlare e ridere, nemmeno a festeggiare.
La festa non serviva, le ragazze e i ragazzi erano qui per te, erano qui per voi, soprattutto per loro.
I brutti pensieri sono rimasti in piazza, qui al parco sotto le chiome costrette, attorno a questo tavolo che non basta, c’è solo spensieratezza, anime leggere, idee buone, sorrisi genuini.
Qualcuno esagera, qualcuno è più rispettoso, ma tutti assieme ognuno a modo proprio ti sta dicendo che la strada che stai camminando è quella giusta semplicemente perché è la tua, perché è quella che scegli ogni giorno.
E se domani camminerai su un altro sentiero, tutti correttamente ti lasceranno andare, qualcuno verrà con te, qualcuno rimarrà qui in attesa di una tua venuta.
Continua a vivere te, nel tuo luogo ovunque sia, per te, cammina solo dove i tuoi passi si muoveranno in modo naturale, dove non ci sarà bisogno di riflettere troppo. Con pazienza.
Buon compleanno.

Eravamo al Lido di Casalecchio, era sera ed il parco era una festa per lui che erano quaranta.
Tra le mani degli ospiti girava un quadernetto, ed io non ho temuto di salutare un amico, a modo mio.

Ciao Fabio. A presto.

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