martedì 16 aprile 2013

Il Bruco e la Farfalla


Barbara stamattina mi ha fatto ricordare una roba che avevo pensato e scritto tanti anni fa.
Vivevo un periodo un poco combattuto, sbattuto qua e là dagli avvenimenti della vita, con la mente vorticosa e il criceto a mescolare i pensieri accartocciati, la testa costantemente tra le nuvole ma i piedi ben saldi a terra.
Vivevo la tangibilità del tempo che va e che non si ferma.
Un giorno, in un momento di abbandono voluto a me stesso, mi sdraio su una panca del parco alla ricerca di un po’ di distensione.
Osservo i rami degli alberi andare verso il cielo, e le foglie tutte girate dallo stesso verso, ma è un’altra storia.
Sopra al mio sguardo improvvisa una farfalla gialla con bordi bianchi vola alla ricerca di non so che.
E la osservo. E mi sembra di volare. Con lei!
Allora un pensiero e una riflessione si impadroniscono delle mie meningi, e mi è chiara subito una roba:
la farfalla è la libertà del bruco.
Non sono etologo, ma mi vien da pensare che il bruco arranca per tutta la sua vita con tutte le sue difficoltà per uno scopo solo, e se ci arriva in fondo, se nessuno lo schiaccia o lo mangia, trova la propria libertà nella sua propria personale trasformazione, diventa farfalla e vola libero per il mondo.
Raggiunge la propria libertà trasformandosi, rivedendo i punti di vista, guardando la vita con un punto di vista diverso.

Ecco che oggi ho letto, nel solito posto quotidiano, questo che riporto volentieri:

Non c’è assolutamente NIENTE in un bruco che indichi che sta per diventare una farfalla.

Lascio ad altri i propri personali ragionamenti. I miei li ho già ben saldi in testa e sotto pelle.

Reagite bene alle robe della vita, ne vale la pena!

Grazie Barbara, come sempre.

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