Almeno
così pare dalla finestra, lo sapremo domani se e come sarà, molto troppo
abbastanza come da previsioni.
Oggi
tanta gente è rimasta senza parole, ma ho sentito parlare anche chi non se n’è
mai interessato.
Stamattina
nevicava e il mondo è apparso sconvolto.
Sono
rimasto interdetto e basito, lo ammetto.
E’
che non capisco, non comprendo. Non me ne faccio un cruccio, non più di tanto,
anche se concedo la sua importanza. Ma non capisco.
Il
babbo rimane sempre il babbo, che faccia bene o male, che sia un buono o un
cattivo, bianco o nero o rosso o, che dica robe condivisibili o meno, rimarrà
sempre il babbo.
Come
si fa a smettere di essere il babbo?
A
pretendere di smettere di essere genitore e per quel minimo che è concesso una guida
e un faro?
Certo
i caratteri e le personalità sono indiscutibili, certo gli scontri ci sono
stati ci sono e ci saranno, è pur sempre un confronto, un accrescimento, per
quanto non si smette mai di imparare.
Come
si fa a smettere di essere padre?
Con
tutto il rispetto, ci mancherebbe, mica è un ruolo semplice, essere punto di
riferimento per i propri figli non è mica da tutti i giorni.
Ma
quando si comincia, cavolo, si è per sempre. Volendo, anche dopo la morte,
giacché che per quanto ne sappiamo qui su questa terra ci è concessa solo una
vita.
Le
persone che saranno genitori lo sanno che quando avranno figli saranno padre e
madre per sempre?
E
allora come si fa a scegliere di non essere più padre?
Ho
sentito parlare di coraggio perché ha ammesso le proprie debolezze di uomo, e
ci metto tutta la mia considerazione, ma non era mica trattato come tale, o no?,
che non è mica questa la questione.
Ho
sentito parlare di codardia perché non ha resistito fino alla fine, davanti ai
figli non è riuscito a esser faro fino in fondo, ha scelto di farsi da parte,
di lasciare posto ad altri, domani.
Ma oggi?, oggi come stanno i figli?, cosa pensano i figli?, hanno spiegazioni i figli?, e quelli che non comprendono?, oggi mica domani, serve oggi subito, mica domani, domani sarà già tardi, che come dicono dalle parti di L’Aquila domani è già qui.
Ma oggi?, oggi come stanno i figli?, cosa pensano i figli?, hanno spiegazioni i figli?, e quelli che non comprendono?, oggi mica domani, serve oggi subito, mica domani, domani sarà già tardi, che come dicono dalle parti di L’Aquila domani è già qui.
Con
tutta la mia considerazione in quanto, ripeto, il ruolo non è mica da ridere, ma non
condivido.
No,
non sto dalla sua parte. Non che abbia mai atteso le sue indicazioni, ma
stavolta proprio non approvo.
Lo
ammetto, non mi è piaciuta questa scelta.
Rimango
stupito, molto ma non troppo.
Non
mi va di parlare di paura o vigliaccheria o coraggio o, resto da me per quel
che posso e riesco, quindi piena libertà di intenti a ognuno, anche a lui.
E
intanto la neve se ne frega, come dice Luciano, e continua a scendere com’è sua
natura.
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