giovedì 28 febbraio 2013

Una Crisalide per Carla

Cara Carla,

Queste pagine che ti propongo le ho lette tutte d’un fiato.
Fin dalla prima riga ho sentito forte un’emozione nascere dentro e mai sparire.
Dunque ho proseguito ingordo e smanioso, col sorriso posato di chi comprende le parole di queste pagine.
Ho letto questo racconto pensando a te, ed eccolo qui, in allegato a queste righe che non so come mi stanno nascendo, ma sono qui da me, e non le trattengo.
Spero riuscirai a leggerlo nonostante il suo spessore.
Dovesse capitare un’emozione forte, se posso permettermi un consiglio, non trattenerla, lasciala andare così genuina com’è sorta, serenamente come credo sia ora l’autrice.



Tutto è nato da qui…

…ed è finito qui, quasi.

Un caro saluto a Carla e Stefania. Non siete sole.

Lettera per Elisa (risposta a un sms)


Ciao Elisa,
sono felice di fare la tua conoscenza, anche se in questi modi, come dire, a distanza.
Hai ragione a scrivere che non ci conosciamo, però sono certo che i tuoi genitori mi racconteranno di te, e te un giorno chissà mi parlerai bene delle tue idee, come si fa a un amico o con uno zio o che ne so.
Sei appena arrivata e sei già piena di sguardi, coccolosi, affettuosi, a volte forse pretenziosi.
Sinceramente non so che scrivere in questa lettera che ora sto stendendo a braccio, gettando sulla carta le parole che mi propone la mente e più giù qualcosa che non voglio raccontare.
Però qualcosa mi viene, qui da me, e allora dài, provo a fare me, non posso proprio trattenere le parole, spero non ti dispiaccia.
Vorrei solo augurarti ogni bene per quest’avventura che stai cominciando.
Ma te, lo so, sai già tutto, dovrai solo imparare passo passo come muoverti in questo mondo.
Non ti preoccupare per questo, al tuo fianco, alla giusta distanza, avrai i tuoi genitori.
Saranno sempre lì a osservarti con gli occhi emozionati di papà e mamma e con l’apprensione misurata di chi non vuole invadere la tua strada.
Alessandra e Daniele saranno forse imbarazzati ad affrontare questo che è appena cominciato, ma sanno che sarà per sempre quindi cercheranno di fare al meglio, cercheranno di non scoraggiarsi, cercheranno di trasmetterti tutta la loro energia, cercheranno di non tormentarsi per la tua crescita e dei tuoi cambiamenti, ti accompagneranno standoti al fianco, mai davanti, a volte dietro, rimarranno a distanza di braccio.
Per te, per loro.
Vorrei augurarti di crescere bene a modo tuo.
Vorrei augurarti che i tuoi sogni possano essere coltivati nel tuo orto, libero, come più piace a te.
Vorrei augurarti che il tuo cassetto non sia mai vuoto, che ogni passo in avanti sia sempre per raggiungere la tua pienezza.
Ti auguro di avere sempre il coraggio di seguire i tuoi sogni.
So che sarà difficile. Ma so anche che ce la farai.
Si sente. Nell’aria si sente che i tuoi genitori ti accudiranno nei modi opportuni.
Si sente che non ti invaderanno, ti daranno gli strumenti, a ogni passo più importanti, per poter camminare cercando di inciampare il meno possibile.
Certo ci saranno delusioni, fallimenti, ma non sarai mai sola. Potrai sempre contare sulle persone che ti vogliono bene.
Non scordare mai di dire ti voglio bene. Far bene al mondo fa bene al mondo.
Sii te stessa sempre.
Anche quando tutti vanno da una parte ma te senti di andare dall’altra, va dove ti porta il cuore, anche se fosse controcorrente.
Cerca di essere contenta di te e delle tue azioni, cerca di fare bene anche la minima cosa, sia lavarsi i denti che studiare, sia dare retta che lavorare bene.
Rimani da te cercandoti nel mondo, niente e nessuno farà battere il tuo cuore se non te stessa, anche se ascoltando o leggendo le idee di altri, sarai sempre te a muovere i passi sulla tua strada.
Incrocia le strade degli altri senza farti invadere, pretendi rispetto ed apri le braccia a chi hai di fronte.
Non stancarti di provarci, per arrivare in fondo a una via si comincia dall’inizio, dal primo passo.
Fallo sempre. Muoviti sempre, non rimanere in attesa di prendere una decisione.
Solo dopo un passo, e dopo un altro, saprai cosa c’è dopo.
Per sapere cosa c’è dietro a un angolo lo devi girare, anche se non sai mai cosa c’è dietro.
Affrontalo, affronta tutti i mostri che si parano davanti a te, non evitarli, guardali in faccia e digli io non ho paura, solo così potrai superarli.
Raccontati. E leggi. Leggi molto. Il fumetto o il romanzo non importa. Leggi. Impara. Scrivi.
La parola scritta rimane e la protrai rileggere, mentre il pensiero rimasto tale poi vola via.
Non nasconderti, fatti vedere. Il mondo sarà contento di osservarti e di camminare un po’ con te.
Ascolta la musica, ascolta le canzoni. Senti le canzoni. La musica è un linguaggio universale. Le canzoni sono poesie, e arrivano dritte all’obiettivo, fanno sempre centro.
Fattele tue. Fatti la tua colonna sonora.
Se hai pensieri e crucci per la testa non trattenerli, raccontali a chi ti sta vicino, perché i pensieri raccontati sono più leggeri, sentirai le spalle più leggere quando avrai condiviso.
Ascolta le opinioni, capiscile, poi agisci con coerenza, la tua.
Alessandra e Daniele saranno sempre mamma e papà, non scordarlo, come te sarai sempre la loro figlia, non scordare nemmeno questo.

Dài, ben arrivata. Sono contento!

Ora imbusto tutto questo e te lo farò avere in un modo inaspettato, spero.

martedì 26 febbraio 2013

S’è persa un’occasione


Ormai i dati sono certi. Non c’è che dire. Se non accettarli per quello che sono.
Vorrei solo porre l’accento a una roba, dalla quale a mio parere si dovrebbe partire in qualsiasi analisi opinione o valutazione che sia, cioè il 75% è poco, non è abbastanza, è un male, una roba per niente per bene.
E’ come utilizzare un’auto con solo tre ruote, ci si riuscirebbe?
E’ come costruire casa con solo tre muri esterni, ci si vivrebbe?
E’ come assistere a una partita di pallacanestro e non giocare in quarto tempo, si conseguirebbe il risultato filale?
E’ come giocare ai quattro cantoni in tre, ci si potrebbe riuscire?

E’ come perdere l’occasione di fare per bene una roba, IMPORTANTE, per te che agisci e per quelli che vengono dopo di te, per i tuoi figli, per i tuoi amici, i parenti, per gli altri dall’altra parte.

Ed è proprio un peccato perdere certe occasioni.

Sono deluso dai miei connazionali, da quel quarto che non è andato. Peccato.
Mi passerà.
Io rimango qui da me.
Alla prossima.

giovedì 21 febbraio 2013

Non perdiamo l’occasione

Tra pochi giorni ci si fermerà un attimo a riflettere, per vedere se poi si sceglie come coscienza di dice.
Finalmente la smetteranno di alzare la voce e di raccontare in giro le proprie idee.
Tra pochi gironi potremo fare una scelta, giusta o sbagliata che sia, purché sia la nostra.
Finalmente ci sarà un altro giro di pagina.
Io non so cosa sia corretto giusto o sbagliato imperfetto, e non ho intenzione di ramanzinare alcuno.
Però vorrei tanto che non si perdesse l’occasione di esprimere la propria opinione.
E allora, nel mio piccolo, qui da me, dentro la mia cabina quando sarà il momento, spero vivamente che non si faccia l’errore di non andare la domenica o il lunedì.

Dài! Su! Non perdiamo l’occasione!

lunedì 18 febbraio 2013

I suoi nonni non ci sono più


Il viale non c’è più.
Il viale che menava alla villa, e alla chiesa, e alle case in fondo, non esiste più, sparito.
Da che ho memoria quella via era il viale di quella villa, c’è sempre stato. E sempre ci sarà.
Qualche giorno fa anche la nonna se n’è andata, appesantita dai malanni che dentro l’hanno sfregiata fino all’ultimo. Ha tenuto botta finché ha potuto, dritta e convinta come sempre, anche se sul letto. Il nonno era andato qualche mese fa, spezzato dalla vita grave sulle spalle, ma mai domo nemmeno all’ultimo.
I nonni non ci sono più. Sono certo siano andati felici. Quanto meno per i pronipoti che hanno avuto la fortuna di accompagnare per un po’ di anni, felici e contenti di viziarli come i nonni fanno.
Ora c’è da raccogliere e tenere l’eredità, e non intendo quella concreta delle cose, dei conti e di altre diavolerie. Ora c’è da ricordarli con le loro memorie, foss’anche una foto nella mente, solo tua.
Il viale non c’è più, anche se in realtà così non è corretto. Il vecchio viale, quello riconoscibile da chilometri di distanza, quello che indicava dritta la via, non c’è più, gli alberi vecchi si sono ammalati e sono crollati sotto il peso del tempo.
Ora ci sono tante pianticelle giovani a formare la via, e presto saranno alte e faranno bella mostra di sé, anche a chilometri di distanza.
Ora il viale che mena alla villa, e alla chiesa, e alle case in fondo, è pronto per vivere appieno, per indicare la via, come il suo capostipite, come suo nonno.

Un saluto a Carla, sei stata brava!


mercoledì 13 febbraio 2013

Una sera per delle canzoni


Alla fine ci siamo riusciti, le undici tracce richieste e ricercate sono andate al loro posto.
Anche quella introvabile, arrivata inaspettata dopo mesi di attesa, quando nemmeno ci pensavi più.
Quindi, con la gioia negli occhi, s’è ascoltata bene.
La musica veste il brano ad aiutare la fantasia, il giro del piano è di quelli che piacciono davvero, il contorno fa sollevare gli occhi a sinistra.
E le parole di introduzione hanno colpito proprio a dovere…


…dedicato a chi insegue un sogno nella vita,
a chi crede che non ha importanza il panorama ma gli occhi con cui lo guardi,
a chi non si preoccupa del traguardo ma pensa piuttosto a godersi il viaggio,
a chi preferisce il clima del paradiso con la compagnia dell’inferno.
Dedicato a te, uomo libero che avrai sempre caro il mare…



Ciao Silvia, grazie davvero!

lunedì 11 febbraio 2013

OGGI HA NEVICATO, molto ma non troppo


Almeno così pare dalla finestra, lo sapremo domani se e come sarà, molto troppo abbastanza come da previsioni.
Oggi tanta gente è rimasta senza parole, ma ho sentito parlare anche chi non se n’è mai interessato.
Stamattina nevicava e il mondo è apparso sconvolto.
Sono rimasto interdetto e basito, lo ammetto.
E’ che non capisco, non comprendo. Non me ne faccio un cruccio, non più di tanto, anche se concedo la sua importanza. Ma non capisco.
Il babbo rimane sempre il babbo, che faccia bene o male, che sia un buono o un cattivo, bianco o nero o rosso o, che dica robe condivisibili o meno, rimarrà sempre il babbo.
Come si fa a smettere di essere il babbo?
A pretendere di smettere di essere genitore e per quel minimo che è concesso una guida e un faro?
Certo i caratteri e le personalità sono indiscutibili, certo gli scontri ci sono stati ci sono e ci saranno, è pur sempre un confronto, un accrescimento, per quanto non si smette mai di imparare.
Come si fa a smettere di essere padre?
Con tutto il rispetto, ci mancherebbe, mica è un ruolo semplice, essere punto di riferimento per i propri figli non è mica da tutti i giorni.
Ma quando si comincia, cavolo, si è per sempre. Volendo, anche dopo la morte, giacché che per quanto ne sappiamo qui su questa terra ci è concessa solo una vita.
Le persone che saranno genitori lo sanno che quando avranno figli saranno padre e madre per sempre?
E allora come si fa a scegliere di non essere più padre?
Ho sentito parlare di coraggio perché ha ammesso le proprie debolezze di uomo, e ci metto tutta la mia considerazione, ma non era mica trattato come tale, o no?, che non è mica questa la questione.
Ho sentito parlare di codardia perché non ha resistito fino alla fine, davanti ai figli non è riuscito a esser faro fino in fondo, ha scelto di farsi da parte, di lasciare posto ad altri, domani.
Ma oggi?, oggi come stanno i figli?, cosa pensano i figli?, hanno spiegazioni i figli?, e quelli che non comprendono?, oggi mica domani, serve oggi subito, mica domani, domani sarà già tardi, che come dicono dalle parti di L’Aquila domani è già qui.
Con tutta la mia considerazione in quanto, ripeto, il ruolo non è mica da ridere, ma non condivido.
No, non sto dalla sua parte. Non che abbia mai atteso le sue indicazioni, ma stavolta proprio non approvo.
Lo ammetto, non mi è piaciuta questa scelta.
Rimango stupito, molto ma non troppo.

Non mi va di parlare di paura o vigliaccheria o coraggio o, resto da me per quel che posso e riesco, quindi piena libertà di intenti a ognuno, anche a lui.

E intanto la neve se ne frega, come dice Luciano, e continua a scendere com’è sua natura.


martedì 5 febbraio 2013

Fino all’ultimo attimo, per esempio…


Proprio ieri sera stavo percorrendo una via dritta e il mio sguardo non era sulla strada ma era rapito da emozioni forti alla mia sinistra, ero distratto e incantato.
Quindi, alla fine, non ce l’ho fatta, mi sono fermato, ho osservato, ho sospirato, ho assorbito, ho raccolto, ho sentito, ho scattato…
Non è un gran che. La foto migliore ce l’ho io da qualche parte tra me e me, e la possono vedere solo quelli che come me si sono fermati almeno un attimo, fino all’ultimo.

Le robe belle di questo mondo.


venerdì 1 febbraio 2013

Nella terra degli uomini di Lorenzo


Più o meno, io la sento così:


E a volte i forzuti si accasciano, dimenticano ogni lezione, lo sai cosa intendo se dico che a tutto c'è una soluzione,
E tutte le luci si accendono, miliardi di pixel si infiammano, si muovono a ritmo di un battito... di un Battito... di un BATTITO!!!
E sotto ai miei piedi c'è un posto e sulla mia testa c'è il cielo, e io vivo proprio nel mezzo nella terra degli uomini…
Dove suona la musica e governa la tecnica e mi piace la plastica, si sperimenta la pratica, e si forma la lacrima dove suona la musica, e il futuro si srotola e l'amore si fa... e l'Amore si FA!!!
Son sempre i migliori che partono, ci lasciano senza istruzioni a riprogrammare i semafori in cerca di sante ragioni
E c'è sempre un gran sole a sorprenderci nell'indifferenza degli arbitri che stanno lì a leggere i monitor con le facce impassibili
E sotto i miei piedi c'è un baratro e sulla mia testa c'ho gli angeli, e qui siamo proprio nel mezzo nella terra degli uomini…
Dove suona la musica, l'amicizia si genera, dove tutto è possibile, dove un sogno si popola, la chitarra si elettrica e risuonan gli armonici, dove ridono i salici, dove piangono i comici, e la forza si amplifica, ed il sangue si mescola, e l'amore è una Trappola mica SEMPRE però!, qualche volta ti libera e ti senti una favola e ti sembra che tutta la vita non è solamente retorica MA sostanza purissima che ti nutre le cellule e ti fa venir voglia di VIVERE FINO ALL’ULTIMO ATTIMO!-O, dove suona la musica nella terra degli uomini, dove trovi anche un posto per CHI ti sorride da un angolo-ofino all'ultimo attimo... fino all'ultimo attimo... fino all'ultimo ATTIMO!…O

Grazie Lore’, davvero.