venerdì 30 novembre 2012

Prima boa nel ricordo


Era ieri.
Era ieri sei mesi fa.
Mezzo anno.
Un’eternità con un numero a una cifra.
Ci penso. Ci penso spesso.
Un passo, forse, è già pensarci.
Forse, conoscendolo, riesco ad affrontarlo.

Lo sento, non c’è dubbio, lo ammetto.
Eppure mi ha quasi solo sfiorato.
Eppure mi ha toccato, dentro.
Prima o poi qualcosa guarirà.
Intano, domani, muoveremo altri passi, sempre avanti, senza dimenticare.

Un pensiero, lieve, presente, leggero, palpabile.

2 commenti:

  1. Grazie...

    Io non ce l'ho fatta a mettere sulla carta, virtuale, il ricordo dei sei mesi...col tempo che passa io mi allontano di più, invece di avvicinarmi, come senza speranza di ritrovare in tempo per me quello che c'è stato rubato!
    Non ce lho fatta!

    Grazie dei versi, misurati, ma la pena si sente, anche nella leggerezza!
    i s

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  2. La speranza è di riuscire un giorno, prima o poi, a guardare il sereno nel cielo fuori dai vetri delle finestre. Come stamattina ci mostrava le cime innevata sotto al cielo terso dei primi di dicembre, in odor di feste, in odor di tortellini in brodo.
    Sono queste le cose che contano, il quotidiano se vuoi.
    Il passato è andato, non cambierà più, non ci si può fare nulla.
    La speranza, mia, per te, come per me, come per altri tutti, è di riuscire a guardare davanti, fuori, domani, oltre, con la forza e l'energia di ogni giorno, con le robe che ci portano a camminare ancora su questa terra, che amiamo, che vogliamo, che ci teniamo.
    Io ci credo ancora, non posso non crederci, il nodo che sta qui aiuta in questo credo, almeno credo.
    Mi piacerebbe saperti sorridente di speranza nel guardare la tua cittadina rinascere.
    Non è tempo per abbattersi.
    Ci penseranno altri ad abbatterci.
    A noi spetta un altro ruolo.

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