martedì 9 dicembre 2014

I Pinguini fanno squadra, e la fanno bene

Ero certo che sarei andato a stare bene, e non è affatto servito il suo loro invito.
Ero IO che volevo andare. E sono andato. Ma non da solo.
Le risate le ho cominciate al solo pensiero, mentre cominciava l’intro della Dreamworks, dove sono apparsi loro quattro nella loro sagoma riconoscibilissima.
E non mi sono affatto trattenuto. Come sempre.
Già all’inizio, però, il mio riso si è condito di riflessioni, a volte amare.
E subito ho inteso che il film, trattante le avventure avventurose e improbabili di Pinguini tipici del Madagascar (?!!??!!... eh?, intesi??, Madaga-che??... Madagascar!!!), non era solo una mescolanza organizzata di battute e significative strategie tipiche dei vecchi Professional.
Bensì tra i dialoghi, cioè tra le righe se ci si immaginasse un libro, erano celati significati più profondi, molto, che mossi dall’adrenalina del sorriso arrivano dritti dove devono arrivare.
E fanno centro!
L’amicizia, tanto rara quanto il suo valore.
L’accettazione dell’essere particolare, non diverso in quanto ognuno è fatto a modo proprio.
Tra loro, sempre i Pinguini, c’è il coordinatore (o capo), che è quello che prende sempre l’iniziativa, c’è il casinista, che è sempre pronto col suo disordine a trovarti la soluzione più strana ma sempre efficace, c’è il sapientone, che sa sempre tutto e sempre ti risponde in modo preciso e tempestivo, e poi c’è il coccoloso, appunto, pieno di bontà sempre pronto per una buona parola un po’ troppo credulone e sensibile a puntino.
Tutto il film, tra i sorrisi sguaiati degli spettatori, e i colpi di scena, con le imprese dei nostri, è servito per dirci e ricordarci che l’amicizia non ha eguali e va coltivata e mantenuta sempre, che è delicata e fragile per quanto incrollabile e forte, che non si deve dimenticare mai una buona parola foss’anche solo un ciao come stai.
E che in fondo chi si sente escluso dal gruppo potrebbe non esserlo per davvero, potrebbe semplicemente avere il suo ruolo lì, in quel posto in quel momento.
Oppure avere scelto di starne fuori.

Giacché a tutto c’è un perché.

Anche aver assistito a questo film in questi giorni ha il suo.
E non è un caso.

Mi è piaciuto.

Da rivedere, ovviamente.

1 commento:

  1. Caro amico, descrizione attenta, puntuale e precisa di un sentimento che spesso ha un valore più forte di quello con la A maiuscola....a trovarlo. E non è un caso che l'hai trovato tra le righe di un cartone animato comico. E bravi i pinguini o chi per loro.
    Sarebbe bello che anche i ragazzi o chi non ha un'età riuscisse a carpire ciò che hai scritto tu su questo sentimento senza farsi trascinare per forza in branchi organizzati come le pecorelle del presepe. Come ho sempre sostenuto io, pochi ma buoni, ma affidabili su cui contare spesso o sempre e a cui dare senza pretese.

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