martedì 14 ottobre 2014

Porno e Romantica si può fare

I tempi scorrono lontani, quasi lontanissimi.
Non ricordo nemmeno dove si siano posizionati esattamente.
Tant’è che ho avuto proprio voglia di regalare in giro e non per caso un libro ascoltato per caso alla radio, credo.
E’ e lo sento, lo sentivo, talmente particolare anche se mai letto che mi ci metto d’impegno per introdurre la lettura con una sorta di dedica iniziale, come fosse un invito, a leggere, e a non allarmarsi, non preoccuparsi.
Una di queste era, ed è, per sdrammatizzare qualcosa di importante che alleggerito grave più non è, inconsuete parole…, e credo rispecchino abbastanza quanto meno il mio punto di vista.
Con tutta la timidezza che occorre, e che ho nonostante si dica in giro a volte il contrario, credo che il sesso, l’amore, il porno, i pensieri ad essi legati, le emozioni suscitate, non siano altro che una parte della nostra personalità, del nostro modo di vivere, di percepire la vita, il susseguirsi dei momenti, e delle stagioni, come si osserva il respiro, e come si raccoglie uno sguardo.
Ora, successivamente, dopo la lettura, finalmente, non posso che confermare la mia idea, arricchita dalle nozioni sapientemente descritte da Carolina.
La immagino mentre fa le prove, mentre verifica su se stessa l’esperienza.
E credo abbia fatto centro.
Abbia ben bene colpito il bersaglio. Che è mobile, che nessuno è uguale a un altro, che ogni persona le vive da sé e per sé le cose dell’amore.
Come sempre ho letto con la matita in mano. Non essendo mio ma solo in prestito ho evitato di lasciare le mie impronte in quelle righe, e mi sono solo permesso, col permesso appunto, di orecchiare gli angoli delle pagine che colpivano ben il centro.
Sono troppe.
Non ci salterei fuori per bene.
Devo limitarmi.
La prima mi era arrivata addosso che ho dovuto sospendere e cercare di capirci qualcosa, è a pag. 46, ed avevo sviluppato questo. In effetti, cito: Il cinico autentico è il più genuino dei romantici, perché la soglia oltre la quale qualcosa è romantico per un cinico è solo molto più alta e difficile da oltrepassare che per chiunque altro. Ecco. Ma continua …in amore siamo tutti un po’ stupidi, nel senso che siamo sopraffatti dallo stupore continuo per una magia che non sappiamo spiegare né capire, ma che indiscutibilmente ci scuote anima e corpo, quando viene spiegato che stupore e stupido hanno la stessa radice etimologica.
E allora capisci bene che quello che stai leggendo non è una gretta trasposizione del volgare porno ma una più sofisticata esposizione del romantico porno.
Capisci presto che fare bene l’amore, o all’amore, o scopare, o trombare, o come uno vuole chiamare quello che è, non è roba da poco e che, soprattutto, nessuno ti vieta di farlo, nessuno può vietarti di godere dell’amore, tuo e di chi è con te.
O qualcosa del genere.
Tanto che è a pag. 49 che …fatto sta che una bella pomiciata fine a sé stessa è una delle cose più incantevoli che possano accadere tra due persone, perché senza che l’animale dentro di noi si scateni si possono gustare le sottili vibrazioni del contatto minimo, della carezza sulla bocca, del respiro, delle labbra e soprattutto della lingua, …, si sofferma, permettendo un sussurro senza parole che non ha eguali. Ecco.
Non è solo attaccarsi come sanguisughe o bottoni o cerotti o tetris, ce ben altro in giro.
Non tarda a venire un’altra grande verità, negata dai più, forse timidi, forse inetti, forse non lo so e chissenefrega peggio per loro, è a pag. 63 dove …praticare sesso orale non è un atto di sottomissione, il riceverlo semmai è una dolce resa, perché l’unico modo di godere il sesso orale con qualcuno è capitolare di fronte al desiderio totale di perdersi in presenza della lucidità dell’altro. Mica pugnette, appunto, e questa è solo una battuta. In quella verità c’è molto di quanto a sentire in giro manca in molte case, in molti letti, in molte auto e in molti non lo so.
Uno, altro, una, altra, trattasi sempre di reciprocità. Di fiducia. Di abbandono.
Trattando di esseri umani, quindi di gente che se la racconta per bene, neanche ci fosse sempre lo specchio, viene obbligato il discorso sulla infedeltà, o tradimento che sia. Riporto volentieri le cinque regole che vengono enunciate, che nella loro semplicità dicono molto e tutto: 1) non è ammessa premeditazione; 2) non scaricare tutto sulle spalle dell’altro; 3) omertà; 4) negare fino alla morte; 5) mezza verità. Ora, a leggerle così appaiono fin troppo semplicistiche come accennato, tant’è che in effetti a rifletterci bene, ognuno con la propria esperienza potrebbe vederci delle piccole verità o dei piccoli spiragli, dipende dal punto di vista. Tanto che in conclusione Devo ricordarmi di prevenire che accada, e l’unico modo è non aver paura di accorgermi che una storia, per quanto meravigliosa sia stata, è ormai finita, e avere il coraggio di chiuderla con rispetto per me stessa e per l’altro. Ecco. Un altro grande insegnamento, a pag. 84, non negare la verità, o quanto meno non mentirsi nemmeno allo specchio, che altrimenti si fa casino e si fanno danni, a noi stessi e agli altri, a quelli che vogliamo bene e a quelli che vogliamo male.
Come i cinici di sopra, la verità.
Cito, pag. 110, mi piace sentire che l’altro non deve dimostrarmi niente, questo in merito alle prestazioni, alle dimensioni, la il ragionamento e questo mi piace si possono estendere ovunque, in ogni campo, in ogni pensiero, in ogni emozione: non è lui o lei, o quello che ha lui o quello che ha lei, o quello che non hanno, o quello che sanno fare, o quello che ignorano, è solo quello che c’è tra i due, o tre, o, che conta, la sintonia, il viversi, non l’esserci e basta.
A pag. 113 scrive di sé e della sua famiglia, quasi, e non è un caso che oggi io scriva e senta questo visto che anche la mia la sto vivendo e vedendo sotto altri aspetti sconosciuti, Se esiste qualcuno che per voi è un mito, per il quale la stima sconfina pericolosamente nell’ideale, basta metterlo di fronte ai suoi parenti più stretti per osservarne l’irrimediabile umanità.
Colpiscono pericolosamente e mito e ideale, giacché per me il mito e l’idea che questo crea sono molto molto molto molto molto pericolosi.
Se cadono si rompono in mille pezzi e non si riaggiusta più nulla.
Leggendo della masturbazione raccolgo quanto già avevo da me, non è peccato, ci si conosce, e nulla è squallido se fatto nei modi e tempi opportuni. Nemmeno eventuali aiuti, per lei o per lui non importa, non sono da ritenersi offensivi o sporchi o. Dipende tutto da noi, i tempi, i luoghi, i modi. Condivido che cercarsi in un momento poco propizio, tipo con troppi pensieri o pensando al partner che non c’è o chissà quali diavolerie la mente produce, potrebbe rivoltarsi contro, che l’energia apparentemente positiva di un successo potrebbe girarsi e andarsene con quei pensieri pesanti e lasciarti lì solo infreddolito e per nulla appagato.
Di lì a poco, pag. 150, si leggono parole in merito all’educazione che lo Stato dovrebbe infondere, che se neanche i nostri genitori hanno saputo insegnarci che quando si ama qualcuno si desidera che sia felice di per sé e si desidera esserlo a nostra volta per conto nostro, così da avere qualcosa di bello da scambiarci… mi sembra una affermazione che va al di là di tanti muri, di tante ipocrisie, che dovrebbe essere letta e ascoltata da tanti, ma tanti tanti.
Mentre mi accorgo che il segna libro è ancora dentro e non in prima pagina ma in fondo quando ne mancano ancora una manciata alla fine mi sorge il sospetto di non averlo poi finito del tutto questo libro.
Che forse non lo voglio finire. Chissà.
L’ultima orecchia è di pag. 163 e mi piace riportarla pari pari, così come la si legge, a conclusione del più ampio discorso che è riassunto nel titolo: Insomma gente, ad aspettare che le cose accadano da sole ci si ritrova a prenderla nel culo (e chiaramente senza desiderarlo) pure da se stessi. La Porno Rivoluzione è invece un’importante occasione per liberare una volta per tutte la sessualità dalla nicchia dell’inconfessabile, perché in questo nostro mondo parlare di pornografia, di fellatio o di orgasmo simultaneo equivalga a discutere della ricetta del tiramisù… Un sistema molto comune per imparare a rendere la cosa il più squisita possibile.
Una chicca.
Beh in effetti avevo mancato il test finale… ops…
E che test!! Ora che l’ho fatto, ora che l’ho compiuto, ora che l’ho letto.
E’ incasinato e pieno di sfaccettature come il sesso, l’amore, il romantico, il porno, come si può leggere in queste pagine.
Ma sincerità per sincerità non mi nascondo in questo groviglio e mi espongo aprendo una buona finestra sulla piazza, per chi riesce a vedere dentro: se ho fatto bene i conti, e di errori nelle somme li avevo compiuti, il mio numero finale è 563. Se ne deduce, a pag. 176, che so che il romanticismo è al principio del liberalismo, strutturato come il corpo maschile, tendente a stringere il corpo femminile in un abbraccio tra corpi perdutamente elettorali (da Mill), e che so che non si può parlare di quello che è impossibile ripetere… Lamenti, cantilene e poesie sì, non più quel corpo a corpo (da Sexton); e qui, a questa conclusione chi ci capisce è bravo davvero. Io nel mio piccolo, nella mia ancora ampia ignoranza, posso pensare a me, ascoltarmi, sentirmi, e affermare che romanticismo e liberalismo mi piace vederli vicini, che stringere il corpo femminile in un abbraccio è qualcosa di grandioso, che non capisco cosa centri elettorali al che mi domando cosa voglia dire esattamente la parola elettorale (e indagherò nel vocabolario), che non ho la minima idea che non si possa parlare dell’irripetibile ma anche che il vero è il contrario se penso a tutte le sensazioni che provo durante ogni attimo che respiro, e che non capisco quel corpo a corpo ma se immagino due corpi nell’atto dell’amore o del sesso o come uno lo vuole chiamare il vero è il contrario perché almeno dentro, nei tuoi ricordi, ti ricordi tutto, e ogni nuova volta si rinnova quel ricordo.

Carolina Cutolo, Pornoromantica, Fazi Editore



Mi è piaciuto, e per quanto ne so lo leggerò ancora, e lo distribuirò ancora, o quanto meno lo consiglierò.
Giusto per leggere un punto di visto differente dal solito, una roba fuori dal gruppo, tipo una mosca candida che vola serena in mezzo al nero della massa.


Per concludere riporto anche la conclusione ultima che fa riflettere, fino in fondo, fino all’ultimo attimo:
(Questo test è un racconto, ma vale anche il contrario, come per molti racconti)
Eh beh allora ditelo…

Soddisfatto.
Non credevo che ne avrei scritto in questo modo.
Mi piace.


Bene. Si gira pagina. Ancora. E si va oltre. Arricchito.





1 commento:

  1. Conosco. Letto. Piaciuto.
    Qui il termine porno viene utilizzato in maniera da alleggerire robe che non sempre si trattano con leggerezza appunto, ma con vergogna e pudore....colpa forse di dottrine inculcate da una società un pò troppo bigotta e moralista.
    Consigliata la lettura di coppia potendo.

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