Durante
l’ultimo periodo di ferie appena smesso, ho avuto modo di recarmi al mare per
una giornata diversa dalle solite. E’ già qualche anno che mi capita, e devo
dire, e ammettere, che mi piace proprio.
Solitamente
si accompagnano bambini, ce ne sono un sacco, tutti molto divertiti e basiti e
bagnati e felici.
Poi
va beh, ci sono anche, ovviamente, ragazze e ragazzi non più teenager ma
nemmeno ancora adulti maturi, che raggruppati in compagnie più o meno numerose
se ne vanno in giro a sprigionare energia e sorrisi bianchi e abbronzature
mozzafiato.
Ma,
purtroppo, forse, ci sono anche quegli adulti che si sentono tali e maturi solo
in ufficio in negozio al tè con le amiche o parlando fitto con i parenti. Anzi
sicuramente purtroppo. Questi, alla fine, delle due, a guardarci bene, sono i
peggiori.
Anche
questo giro, come gli altri recenti, ma anche quelli più in dietro negli anni,
mi sono divertito un mondo, non ho pensato ai problemi quotidiani, non ho avuto
i crucci dell’ufficio e dell’officina, non ho penato per le fatture in
scadenza, ho proprio voltato pagina, almeno per un giorno.
Tutto
questo nonostante le eventuali lungaggini nelle code ai giochi, anche di quasi
un’ora, nonostante il caldo opprimente, malgrado il sudore estivo sulla pelle, senza
tener conto del bagnato persistente.
Ma,
come sempre, anche questo giro, mi domando una roba, che non è esclusiva del
parco giochi grande estivo, lo ammetto, però:
qualcuno
mi sa dire dove cazzo vuole andare la signora ultraquarantenne con i capelli
pitturati di rosso e le rughe della gallina ovunque e quel profumo acido dolce
da togliere il fiato e l’abbronzatura bruciata di chi non si sa tenere ma che
crede di saperlo fare?, dove cazzo pensa di andare nella fila lunga davanti a
se?
qualcuno
mi spiega perché mi spinge le spalle e i fianchi a ogni avanzamento della
fila?, perché non riesce a capire che comunque vada rimane sempre quello il suo
posto e il suo turno?
dove
minchia l’ha scordato il cervello?, sul lettino della spiaggia o sopra la
rivista di gossip della parrucchiera?
Bene,
tant’è, è stata una bella giornata, e mi sono divertito un mondo, nonostante
non sia più esattamente teenager, benché non sia del tutto adulto, malgrado non
sia più un bambino da accompagnare, nonostante non mi senta maturato a dovere.
Sono
certo che nessuno dei frequentatori del parco quel giorno sia stato minimamente
disturbato dalla mia presenza o dal mio passaggio.
Belle
cose, da ripetere, volendo. A riuscirci.