Recentemente
mi sono imbattuto in viedogiochigratisinrete tra i quali sono apparsi pure i
cecchini.
Ce n’è di ogni tipo. Dal duello texano nel saloon all’appostamento in
quartieri da guerra civile. Ci sono quelli disegnati per bene e quelli molto
stilizzati.
Tutti, ma tutti, ma proprio tutti, hanno una roba in comune, a
parte il videogiocatoresingolosparatore intendo: mostrano sangue, schizzi, o
chiazze, pezzi di carne esplosa, spaccata.
Credo che ci voglia un poco di pelo
nello stomaco per giocare a questi videogamesgratisinrete. E io, lo ammetto, un poco ce l'ho. ma ho anche ben presente qual è la realtà.
Al che mi domando se
tutti i ragazzi, o uomini, che si arruolano negli eserciti sappiano davvero
quello che poi avranno di fronte. Cavolo, dopo le esercitazioni, sarà il loro
mestiere. Lo sanno davvero cosa vuol dire sparare a qualcuno non per legittima
difesa? E mi domando le persone che impugnano un’arma, sia bianca nera o a
fuoco o a elastico, automatica o manuale, domando, lo sanno cosa provocano a
chi hanno di fronte?, perché la malvagità umana, mi vien da pensare l’ignoranza
umana, porta le persone a offendersi così violentemente?, dov’è quel volere
superiore che porta un’arma alla mano?
Qualcuno
sa cos’è il dolore di una morte ammazzata?, sa cos’è il trauma e il dolore di
una ferita mutilante?, qualcuno ha mai sentito, e non ascoltato, le grida
strazianti di chi abbraccia il figlio ammazzato per sbaglio?, qualcuno ha mai
messo orecchio e non solo quello sui lamenti angosciosi del ferito che non si
rende nemmeno conto di quello che gli è capitato?
Eh?
Qualcuno se lo chiede mai? Qualcuno si pone mai queste domande?
Certo,
sono ingenuo, quando si raffigurano gli antenati nei primi disegni dell’asilo
hanno sempre la clava impugnata nella mano destra (?!), e sarà certamente per
via della caccia al cinghiale e al mammut, o per darla in testa o sulla schiena
al nemico di caverna. Quindi, come si dice al bar, è dalla notte dei tempi che
l’uomo ammazza l’uomo.
Ma
questa non voglio che sia una giustificazione, è una benemerita stronzata!
Nella
notte dei tempi l’uomo trovava rifugio nelle grotte e non avevano nemmeno una
porta per chiuderle, oggi l’uomo e il suo progresso hanno costruito
grattacieli, case interrate, oggi l’uomo viaggia nei mari più profondi e nello
spazio infinito.
L’uomo
è cresciuto solo fuori e non dentro. E sta malissimo. E non è una stronzata!!
A
volte per chiudere gli occhi serve o basta una puntura, mi piace chiamarla così
piuttosto che iniezione, al momento opportuno, quando le sofferenze sono
troppe, per lui e per te che vivi con lui. A volte certe scelte sono dure e
importanti che non ti fanno nemmeno pensare. Che se poi pensi troppo dopo non
ti ritrovi più.
Un
calmante, forte. Un antidolorifico, forte. Una puntura.
Te
che lo guardi fino alla fine. Te che decidi di rimanere con lui fino alla fine,
rispondendo con un cenno del capo alla domanda della dottoressa. Te che ripassi
tutte le foto che hai in mente. Te che sorridi per respirare meglio, come il
migliore dei principi. Te che sai che serve che devi essere forte non solo per
te. Te che ti senti pronto anche se non lo sai. Te che pensi che in fondo anche
questa sia la vita. Come l’hai vista cominciare pensi che la possa vedere
finire.
E’
un attimo. Lungo, ma è un attimo.
Cinque
minuti dopo sei fuori ad ammalarti dell’aria dell’alba delle sei del mattino.
Non
è facile ammazzare qualcuno. Ne sono certo.
Quando
una persona ne vede un’altra, molto seria, dovrebbe evitare di domandare
scherzosamente, giusto per sdrammatizzare, “che ti è successo?, ti è morto il
gatto?”, potrebbe non essere la domanda migliore da porre.
Ciao
Pepecito, detto Pepe, per tutti Pepe, ora riposa, divertiti, e corri nei prati
che più ti piacciono.
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