lunedì 23 aprile 2012

Otto giorni per sparire?

Oggi sono otto giorni che non c'è più. Un destino beffardo e bastardo che non ti guarda mai in faccia l'ha tolto di mezzo, così davanti a tutti. E da qualche parte ci sarà pure un perché.
Otto giorni durante i quali ne ho sentite di tutti i colori. Tutte le persone si sono sentite in dovere di dire la loro. Tutte le persone hanno voluto sentenziare chissà cosa, la propria verità, la propria visione della realtà che loro non è mai stata. 
Otto giorni sulla bocca di tutti, anche di quelli che quel mondo non lo conosco o che in altri momenti proprio non lo cagano o addirittura lo denigrano. Peraltro spesso giustamente.
Otto giorni per un addio. Per i più davvero sentito. Per altri solo di facciata, ne sono certo.
Otto giorni per morire del tutto, anche se in effetti, a conti fatti, Te non morirai mai. Sei lì, sono certo che ci sarai sempre, per quelli che ti hanno salutato in silenzio, e per quelli che davvero sono i tuoi cari vicini ed affezionati.
Otto giorni per capire, ancora, cavolo ancora, che il mondo è pieno di ipocrisia, di facciate senza interni, di parole buttate nell'aria senza dargli il giusto peso, senza pensare al rumore che fanno, e a quello che non fanno.
Otto giorni per capire cosa scrivere di getto qui dove sto cominciando a scrivere cosa non so, e quando ancora meno.
Otto giorni per salutarti, a modo mio, come sempre. Te che non sparirai mai. Come ci sono ancora Massimo, G, Matteo, ci sarai sempre anche TE.
Ciao Piermario, un abbraccio da chi ha cercato di mediare come te, lì in mezzo per quel fighetto del dieci.
Ora riposa se puoi. 
Davvero.

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