venerdì 25 aprile 2025

Mi hanno offerto il caffè, e ho mangiato l'insalata senza guerra

 

Questo lavoro conosciuto quasi un anno fa a contatto diretto col pubblico mi offre spesso la possibilità di scambiare due chiacchiere alla pari, quasi, con miei sconosciuti coetanei, quasi, che il fato vuole fare passare da quella stradina a senso unico. Spesso il dialetto, e certi modi di dire, escono spontanei giacché l'empatia buona si crea in uno scambio di sguardi.

Poi capita che le situazioni evolvano da sole, creando occasioni insperate per stare bene.

Oggi, in questa giornata tutta particolare, con questa che è una festività che in realtà e tanta memoria e rispetto e ringraziamento, giornata che mi ha visto frullare come una trottola al pensiero del più o meno il cliente ha sempre ragione, è capitata la coppia di ragazzi di una certa età con la richiesta più scomoda possibile, che mi ha costretto con la schiena sotto al sole ormai a picco, e le fatiche di trovare sei volte i venticinque chili corretti.

Belle cose. Ottime collaborazioni tra venditore e cliente, e perfetto equilibrio tra il dare e l'avere.

Belle sensazioni. Davvero.

Soprattutto quando inaspettatamente mi viene posto in mano il bicchierino del caffè pronto.

Senza parole. E loro ad augurami buona vita. E io a bere sorridente.

Oggi è stata una giornata pesante. Oggi era molto importante fare bene.

E non sprecare al vento tutto quel sacrificio.

E dovrà esserlo anche domani. E il giorno dopo. E quello dopo ancora.

Come sempre. Come in quel film, cercare di meritarselo. Per davvero.

Ancor di più quando l'insieme ha offerto la sua insalata senza guerra.

Con tutto quello che serve. E senza quello inutile.


Spero di riuscire a dormire con un buon sorriso, e buoni pensieri per tutti i prossimi domani.


Grazie.