mercoledì 25 luglio 2018

No, Non è Francesca


In queste lente sere di fine luglio le vie del centro brulicano di disinteressati anziani non ancora svenuti sotto l'afa e di sbarbate e sbarbati non ancora patentati costretti ad aree limitate dal tiro dello sguardo supervisore.
Ecco, tutto d'un fiato, quello che si può respirare per le vie del borgo, quando tanti sono nelle campagne alle feste ed i più fortunati sono in località di riposo, divertimento o di studio.
Questa sera, realmente poco fa, ho assistito a una classica scena adolescenziale e o post scolastica.
Trattasi del classico gruppetto di amici, un po' di braga anche se corta, e un po' di gonna anche se corta.
Sette o otto elementi, non di più.
Come tanti alla loro età, sprovvisti della patente e dei mezzi per orizzonti più lontani, passeggiano cazzeggiano, danno libero sfogo all'ignoranza ormonale, senza temere nulla del futuro che li aspetta, senza consapevolezza alcuna del mondo che gira intorno.
Come in tanti gruppetti del genere, tipo quelli da muretto o da panchina, c'è sempre il galletto che deve fare sempre lo sborone; che attenzione, non è l'alfa del gruppo, è solo quello sfigato che lì per lì all'apparenza e all'occhio ignorante (senza offesa) sembra prevalere, per parola modi e atteggiamenti, sugli altri, tanto da arrivare sempre a seguire l'altro, il vero alfa.
Come tanti galletti, anche questa sera, quasi poco fa, si è voluto mettere in mostra.
Ora, sinceramente, il vero dialogo non l'ho sentito bene, proprio perchè non ascoltavo i loro ormoni per la via, tuttavia dovrebbe aver fatto circa così:
Galletto: Grande Franci... bella la tua bici... proprio da signora... fammela provare dai...
Francesca: Non fare il cretino che è di mia madre...
Galletto: Ma dai... cosa vuoi che sia... tua madre non lo saprà mai...
Francesca: Dai però... insomma... c'ho pure litigato...
Galletto: Oh ma va di brutto... basta un colpo al pedale che prende già...
Francesca: Eh?... cioè?... smettila va la...
Galletto: Dopo... aspetta un attimo... veh che impenno...
Francesca: No no, dai... no no, non lo fare... che poi chi lo dice...
Rumore assordante fastidioso categorico imprescindibile di parafango strisciato sull'asfalto.
Galletto: Vacca... che pedalata... hai visto?
Francesca: Dai smettila e dammi qua... ora mia madre chi la sente?... uffa...
E il gruppetto, chi a piedi chi in bicicletta, torna al suo girovagare.
No, Non è Francesca ad avere la colpa.
Non è colpa sua se quel ragazzo non l'ha ascoltata.
No, Non è Francesca ad non avere detto no.
Non è colpa sua se quel ragazzo ben conosciuto non ha ascoltato il suo no.
No, Non è Frascesca a dover essere messa sul banco degli imputati.
Quel rumore assordante fastidioso categorico imprescindibile non si scorda facilmente.
Ecco, ho la speranza che Francesca, dovesse ricapitarle una forzatura del genere, riesca a dire no in modo convincente, cosicché anche i galletti ormonedeviati possano intendere.
Tipo andando per una strada diversa.
Tipo con un calcio dove al galletto duolerebbe.

Perché certi no vanno ascoltati.
Sempre.

No, Non è Francesca ad avere colpe. Spero sua mamma lo possa comprendere.