lunedì 24 ottobre 2016

Come l'anno scorso, stessi odori stessi personaggi

Dopo tutto quel baccano avevi deciso di fare basta.
Avevi deciso di non passarci più per quel motivo lì.
Però gli altri avevano scelto in merito al peso della busta, e tu eri tornato fuori in attesa di una firma.
Avevi comunque proceduto sui tuoi passi e sulla tua strada.
Avevi ottenuto quella A che in silenzio eri andato a imparare. E ti era piaciuta assai, e non ne avevi alcun dubbio, tanto che il tuo amico ti aveva offerto quella battuta là.
Eri tornato sull'aereo per passare un fine settimana lungo a piedi nella capitale grigia benché assolata.
In effetti, alla fine dei conti, il tuo percorso ti aveva visto ben cambiato.
I chiarimenti invernali avevano spostato altrove le cose in sospeso, e nulla era nell'indeciso o nel poco trasparente.
Anzi, avevi ritrovato chi aveva scelto. E lo sentivi bene.
E sono stati anche altri giri ben più lontani.
Ma quella firma era ben tarda dall'arrivare.
Dunque, tuo malgrado, come l'anno scorso, sei tornato là dentro a cercare quel gruzzoletto per respirare un poco meglio.
Le condizioni erano diverse, avevano addirittura prospettato un ruolo diverso, una posizione diversa, e quindi fatiche diverse. Poi le loro difficoltà, non di certo le tue, li avevano dirottati su scelte che non ti erano piaciute.
Avevano invitato altra gente, alcuni freschi di corso, altri alle prime esperienze, altri esplicitamente di passaggio. E i soliti personaggi nei soliti ruoli con le solite pantomime, le solite esibizioni false e tendenziose atte ad ammaliare chi con loro, e le solite scelte ricadute sui più instabili caratterialmente intendendo.
Solo un personaggio, in effetti, era diverso, anche se lo stesso. Cioè, ne era ben diverso l'attore che lo recitava, dunque anche quel ruolo aveva ottenuto delle sembianze ben diverse. Sì certo le tensioni della consapevolezza del ruolo erano tangibili, e i ruoli concatenati da dirigere erano tanti di conseguenza, ma almeno la persona uomo era meno arrogante, più diretta, meno viscida forse, e non venivano lesinati i grazie. E questo era già tanto.
Tu eri stato scelto per dirigere quello che già conoscevi, quello che già sapevi fare bene e lo avevi dimostrato, ti avevano appoggiato sulle spalle la responsabilità di quel settore, e che tutto potesse girare al meglio e per il verso giusto. Come 'anno scorso.
Presto avevi concluso col pensiero su “forti odori, come sempre, e i personaggi sono sempre gli stessi”.
Ti avevano lasciato in disparte, non ti coinvolgevano nelle loro risate adorne di pochezza.
E tu ben te ne guardavi dal farti coinvolgere ove non ritenevi opportuno.
Ed erano gli stessi movimenti di vite senza fine, erano gli stessi rumori caotici di motori elettrici e a scoppio, erano gli stessi schizzi rossi sulla pelle e sugli indumenti, erano le stesse fatiche sulla schiena, gli stessi scarsi attrezzi, erano le stesse attenzioni a quel miscuglio risucchiato, erano gli stessi silenzi e le stesse attese, erano i tuoi pensieri ad andare ovunque purché non in quel posto, erano le parole strette con chi passava in quel posto e vedeva te un interlocutore diverso, erano sorrisi a chi li meritava e nemmeno uno sguardo a chi prepotentemente pretendeva.
E sentivi che tutto era diverso.
Tu eri diverso.
E lo hai dimostrato anche quest'anno, come l'anno scorso.
Avevi pure detto no, a discapito di un altro respiro agognato ma a favore della tua salute e di tuoi impegni.
Eri pure arrivato a certe conclusioni, che si mal adattavano all'ambiente, e che tenevi ben per te.
Giacché quando pensi di essere nel giusto, perché credi in quel che fai e che quel modo sia quello corretto, non ti devi curare troppo dei personaggi intorno, che pensano male di te e che ti credono coglione nei tuoi comportamenti, loro che ti vedono e sentono distante dagli atteggiamenti da supereroi egocentrici arroganti e impauriti che vivono sempre.
Perché il giusto, lo sai, è come un albero che matura paziente col tempo che passa, invece gli altri intorno si fermano a un arido momento di opportunità.
Tu guardali sempre in faccia e passa oltre.
Ché lo sai bene, tu non sei solo una scimmia mangia banane.
Salute!