Quando
uscì ero stato affascinato dagli spot trailer che passarono per la tv.
Così,
su due piedi, senza nemmeno ascoltare bene di che si trattasse, ricordo di
avere pensato che era proprio da andare a vedere.
Poi,
come si dice a volte, il tempo passa e l’occasione pure, col risultato che non
se n’è fatto nulla, ed è passato, qui, per me, inosservato.
La tigre,
il mare, il ragazzo, e l’esotico che traspariva erano così attraenti ma non ero
riuscito a vedere alcun che.
Poi il
caso che non esiste me l’ha portato sotto casa, cioè dietro casa, e allora ho
provato a fare girare le cose perché riuscissi quanto meno a provare ad
assistere alla proiezione.
Incantato.
Niente
di più.
Storia
di Pi mi ha preso dentro, fino in fondo, sotto quella buccia che non mi
dispiace mica.
E’
certamente uno di quei film da mettere in filmoteca casalinga.
L’atmosfera
indiana è stata ammaliante.
Il protagonista
narrante con quella calma invidiabile si fa ascoltare bene, il ritmo delle sue
parole sono massaggi alla mente che analizza.
La storia
è avvincente, la fotografia azzeccata e mai fuori luogo. Gli effetti speciali
davvero speciali, da rimanere allibiti e basiti in più di una sequenza.
Sono
rimasto incollato allo schermo tutto il tempo senza mai temere di annoiarmi.
Sul
finale, quando si conclude la storia “vera”, si capisce come la spiegazione
spieghi l’inspiegabile.
Si
comprende come una storia ben raccontata non ti permetta di ragionare bene,
come in realtà l’uomo abbia la sua parte animale ben presente che esce nel suo fulgore,
benché animalesco, quando l’occasione si fa necessaria
Si
intende come riflettendo bene le persone si possono identificare con gli
animali, o più semplicemente con le proprie esperienze, qualsiasi esse siano.
Il
finale è una sorpresa che ridesta alla realtà, che fa ricordare che è questione
di un attimo, e dopo quell’attimo è tutta un’altra cosa… che dopo non sarai mai
più lo stesso, anche se per un lasso di tempo ben definito.
Il
finale ti fa comprendere che una persona non finisce mai di conoscersi, che
sono le esperienze che vive che la fanno diventare quella che è, che sono le
reazioni alle emozioni a fare quello che è.
Non è
proprio un caso che abbia vinto degli oscar…